I Comm: Tondo rende noto il debito della Regione (2)
(ACON) Trieste, 12 nov - RC - Dopo la relazione di Andrea
Garlatti, Roberto Asquini (Misto) ha sostenuto, trovando conferma
nelle parole del presidente Tondo, che se fosse stato realizzato
il progetto del centro-sinistra di finanziare la sanità vendendo
in leasing gli ospedali, il mutuo sanitario del 2007 sarebbe
stato di 100 milioni in più. Non solo, perché averlo inserito a
bilancio pur non avendovi dato seguito, causa degli squilibri
alle voci del bilancio stesso.
Franco Brussa e Gianfranco Moretton (PD) hanno, invece, sostenuto
la bontà della politica del ricorso al mutuo e hanno fatto
presente che gli impegni della Regione sono stati sì di 2,7
miliardi, ma a fronte di un'autorizzazione di spesa per 3,34.
Hanno poi rimarcato come la sanità sia in sicurezza grazie al
buon governo della passata legislatura.
All'opposto, per Paride Cargnelutti (PdL) si stava andando verso
una situazione dove le entrate erano pari alle uscite per pagare
i mutui, ma non per finanziare altro; quanto alle Autonomie
locali, vanno rivisti l'intero sistema e le loro priorità di
spesa.
Maurizio Salvador (UDC) ritiene si debba verificare dove sono
finiti i soldi con cui la Regione si è indebitata; per lui è come
se il convento fosse povero, ma i frati ricchi.
Per Ugo De Mattia (LN), gli avanzi di amministrazione significano
non avere fatto investimenti. Il contenimento del debito è
servito per avere un contenimento delle spese future, ma ora si
deve pensare a dove reperire le entrate, e queste arrivano dal
sistema produttivo, che quindi deve essere sostenuto.
In chiusura, Tondo ha ricordato che la campagna elettorale è
finita, ciascuno intenda i 100 milioni di debito come vuole anche
se è palese che sono di meno dei 149 dello scorso anno e che è
troppa la rigidità del bilancio, ma non si deve perdere
l'occasione di fare. Ulteriori interventi di riduzione del debito
saranno apportati con le variazioni di bilancio del prossimo
anno. Infine, ha fatto presente il compenso irrisorio al
professor Garlatti (16.700 euro), che ha lavorato da solo,
aiutato dai dipendenti regionali nel reperire i dati.
(fine)