I Comm: Tondo rende noto il debito della Regione (1)
(ACON) Trieste, 12 nov - RC - Il debito da finanziamento
contratto al 12 dicembre 2007 dalla Regione Friuli Venezia Giulia
- intesa come Amministrazione regionale in senso stretto, aziende
sanitarie, altri enti regionali come l'ente tutela pesca
piuttosto che gli Erdisu - è stato pari a 1.670.416.372 euro.
Aggiungendo i debiti contratti per finanziare le Autonomie locali
nel 2006 (1.667.053.508 euro rispetto a 1.252.807.219 nel 2003,
che salgono a 2.274.284.621 euro se si considerano anche i debiti
per il funzionamento, l'IVA, le anticipazioni di cassa, le somme
anticipate e altri debiti), si sale ad un debito delle
amministrazioni pubbliche regionali nel loro complesso pari a
3.337.469.880 euro. A questi, vanno ancora sommate le
obbligazioni regionali per soggetti terzi (ad esempio le famiglie
con mutuo agevolato per la prima casa, i consorzi industriali, le
ATER), pari a 1.566.879.698 euro, per un totale di quasi 5
miliardi di passività regionale, ovvero 4.904.349.578 euro.
Se si analizza da cosa derivino i circa 1,67 miliardi di
indebitamento regionale, si verifica che si tratta di mutui più
BOR (Buono ordinari regionali) per 1.657.067.340 euro a carico
della Regione intesa in senso stretto (209.837.554 euro di mutui
rispetto ai 362.889.172,56 del 2002, ultimo anno in cui sono
stati aperti con le banche, più BOR per 1.447.229.786 euro
rispetto ai 343.471.725 del 2002). A questi, come già accennato,
si aggiungono 620.490 euro di mutui a carico degli enti del
Sistema sanitario e 12.728.543 euro di mutuo degli enti pubblici
regionali.
I dati sono stati forniti alla I Commissione consiliare da Andrea
Garlatti, professore dell'Università di Udine a cui il presidente
Renzo Tondo, vinte le elezioni di aprile, ha affidato la
consulenza sulla puntualizzazione del debito regionale. E proprio
a Tondo il presidente della Commissione, Gaetano Valenti (PdL),
ha dato per primo la parola affinché potesse spiegare che
l'intenzione non era quella di esprimere giudizi, ma solo rendere
note delle cifre asettiche che parlavano da sole. Non si trattava
di dimostrare se avevo torto o ragione - ha detto. Perché che
avessi ragione, lo hanno già deciso gli elettori sette mesi fa.
Ciò che più è emerso, quindi, è stato che la sanità praticamente
non ha esposizione finanziaria con le banche, a parte due mutui
che in totale sono di 620mila euro, anzi il Sistema sanitario
regionale risulta avere una liquidità per 250/300 milioni di euro
dovuti al fatto che mentre la Regione paga prontamente le Aziende
sanitarie, queste pagano i loro fornitori dopo 60 giorni. Ecco
che si dovrebbe pensare a un sistema che faccia evitare l'uso di
muti che creano liquidità non utilizzata.
Quanto alla spesa per gli enti locali, si dovrebbe creare la
regola di pagare ciò che un Comune realizza e non ciò che un
Comune rappresenta nel sistema, pagando alla presentazione di
cose concrete e non di principi. I 4,9 miliardi di debito totale
provocano delle rigidità di bilancio a cui la Regione deve
prendere provvedimenti.
(immagini tv)
(segue)