IV Comm: illustrata proposta legge ambiente e territorio (1)
(ACON) Trieste, 12 nov - MPB - Non una legge "puntiforme", per
risolvere solo casi singoli seppur urgenti in materia di
ambiente, territorio, edilizia, ricostruzione, trasporti e
demanio marittimo, bensì un provvedimento per inserire, in un
quadro normativo coerente, una serie di istituti che, in attesa
di riforme di settore, devono essere affrontati e risolti, pena
il blocco dell'operatività del sistema.
E' questo l'obiettivo dei consiglieri del PdL Alessandro
Colautti, Daniele Galasso e Franco Baritussio, che assieme a
Luigi Ferone del Partito Pensionati hanno presentato una proposta
di legge illustrata alla IV Commissione dallo stesso presidente
Colautti (primo firmatario), alla presenza dell'assessore Vanni
Lenna.
Il provvedimento è formato da 31 articoli: alcuni risolvono
questioni burocratiche che da anni penalizzano i cittadini e le
istituzioni, altri regolano temi sensibili dal punto di vista
ambientale e altri, infine, anticipando riforme di più ampio
respiro, permettono l'efficienza operativa in settori specifici.
I primi 21 articoli riguardano l'ambiente, in particolare il
rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) e le
modalità di riscossione delle tariffe che i gestori degli
impianti soggetti a essa devono versare per coprire i costi
connessi alle attività istruttorie, nonché alle attività di
controllo e di monitoraggio degli impianti di competenza di ARPA.
E, poi, la partecipazione dei rappresentanti di ARPA e di ASS
competenti per territorio alle conferenze di servizi in materia
ambientale; la valutazione ambientale strategica degli strumenti
di pianificazione comunale; l'autorizzazione per gli impianti di
smaltimento e di recupero dei rifiuti; il superamento di alcune
ambiguità applicative e interpretative; conferme di concessione
contributi a enti pubblici e pubblici-economici.
Oltre a modificare singoli punti di alcune leggi regionali (come
nel caso della rideterminazione degli ambiti territoriali
ottimali o in materia di demanio idrico), altri articoli
riguardano le disposizioni per accelerare il processo di
riassetto dell'ARPA e per il contenimento della spesa, il Piano
regionale di tutela delle acque, i canoni demaniali relativi alle
concessioni di estrazione di materiali pietrosi dai corsi
d'acqua, gli impianti di depurazione esistenti, gli scarichi di
acque reflue urbane da impianti di depurazione e da agglomerati
con meno di duemila abitanti.
Sono due gli articoli che compongono il Capo II, dedicato
all'edilizia, e prevedono modifiche ad altre normative. Un
articolo per il Capo III, in materia di ricostruzione, con il
quale si confermano i contributi concessi in base alla legge 63
del 1977 al comproprietario di un alloggio che abbia ceduto la
propria quota di proprietà dell'alloggio, successivamente
demolito, ad altro comproprietario a cui sia legato da vincolo di
parentela o affinità. Il Capo IV riguarda l'adeguamento
antisismico e la verifica dell'osservanza delle disposizioni
sismiche sul territorio delle province di Trieste e di Gorizia.
Un articolo, in materia di trasporto, disciplina al Capo V la
pianificazione delle infrastrutture di trasporto della mobilità e
della logistica, mentre un altro articolo al Capo VI sul demanio
marittimo con finalità turistico ricreativa prevede che possano
essere rinnovate le concessioni demaniali già rilasciate.
La Commissione ha quindi avviato la discussione generale sul
testo, che nel frattempo ha ottenuto a maggioranza il parere
favorevole della I Commissione per quanto di competenza, ossia
l'articolo 13 ove l'Arpa chiede di utilizzare 580 mila euro del
fondo di riserva (che ha una capienza di oltre 4 milioni) per
ripianare il disavanzo di bilancio.
(immagini tv)
(segue)