Ballaman a convegno Isgre su poteri pubblici e sviluppo
(ACON) Udine, 14 nov - MPB - Non ricette preconfezionate, o
formule squisitamente politiche per affrontare i problemi e le
emergenze che incombono, ma un atteggiamento di attenzione e di
ascolto rispetto alla lettura che il mondo accademico fa della
realtà e delle prospettive.
Il presidente del Consiglio regionale Edouard Ballaman, portando
il saluto della comunità regionale che rappresenta al convegno
dell'ISGRe (Istituto di Studi Giuridici Regionali), organizzato
a Udine nel salone del Parlamento in Castello, su poteri pubblici
e sviluppo economico del territorio, ha posto l'accento sulla
volontà - e la necessità - di ascoltare il mondo scientifico
universitario su questi temi, soprattutto in un momento di
cambiamenti epocali.
L'analisi che il mondo dell'università e della ricerca fa e le
soluzioni che indica come più efficaci e percorribili sono un
contributo di grande importanza per la politica, in questo caso
regionale, che - ha aggiunto - deve riuscire a fare sintesi.
Contributi stimolanti per approfondire e far nascere idee, ma
anche per alimentare la capacità di cambiarle, se occorre.
Approcci scientifici di altissimo livello come quelli offerti in
questa circostanza ci servono per tradurre le linee di azione in
interventi concreti, attuabili. E il Consiglio regionale, pur
nella varietà delle sue espressioni, ha il compito di elaborare e
approvare leggi che rendano efficace questa sintesi.
Sul federalismo - trattato nei lavori accanto a una serie di
tematiche inerenti i territori e gli interessi economici -
Ballaman, a margine del convegno, ha ribadito l'impegno perché in
un arco di tempo si realizzi la possibilità di avere risorse da
trattenere sul territorio, per poter essere davvero arbitri della
propria fortuna. E in merito alla Finanziaria, di cui il
Consiglio si sta occupando, il presidente ha sottolineato
l'attenzione da porre a sostegno dell'economia.
Occuparsi non delle competenze ma delle politiche. Questa in
sintesi la filosofia del convegno illustrata dal primo relatore,
Roberto Bin, docente all'università di Ferrara, secondo il quale
occorre superare l'approccio ai problemi trattando le materie di
competenza - che nel tempo ha finito con il produrre quella che
ha definito "una calcificazione burocratica", inevitabilmente
limitante - ma pensando agli obiettivi.
Pensare in chiave di politiche, individuando obiettivi da
realizzare attraverso opportune misure è quello che fa l'Unione
europea. E le sessioni del convegno, con contributi di docenti
provenienti da numerosi atenei italiani e presieduto dal Sergio
Bartole dell'Università di Trieste, hanno cercato di rispondere,
dalla prospettiva delle Regioni, ad aspetti strategici: dal
rapporto tra istituzioni pubbliche e sviluppo economico locale
alle modalità secondo le quali le Regioni conoscono la loro
realtà, dal rendere gli strumenti territoriali dei momenti di
programmazione economica, fino a parlare di tutela della
concorrenza e di federalismo fiscale.
Una pagina nuova nel lavoro di approfondimento che l'ISGRe
sviluppa con questi convegni annuali tesi a offrire spunti utili
anche alla sperimentazione. Il precedente - aveva ricordato in
apertura il presidente dell'Istituto Paolo Polacco - era stato
dedicato, in un'ottica strettamente giuridica, alla riforma dello
Statuto Speciale.
(immagini tv)