III Comm approva proposta legge sostegno mantenimento minori
(ACON) Trieste, 19 nov - DT - All'unanimità, è stata approvata
in III Commissione la proposta di legge della maggioranza sul
sostegno al mantenimento dei minori, il cui primo firmatario è
Massimo Blasoni (PdL) assieme ai colleghi di gruppo Daniele
Galasso, Franco Baritussio, Franco Dal Mas, Paolo Ciani, Bruno
Marini e Antonio Pedicini.
"Nel 2006 - ha spiegato Blasoni - il Consiglio ha approvato una
norma che permetteva alla Regione di anticipare le somme
destinate al mantenimento del minore qualora il coniuge non
affidatario non le corrispondesse. L'applicazione di quella
legge, però, non ha funzionato: l'aver posto in correlazione la
misura con l'allora vigente Reddito di base ha fatto sì che gli
effetti concreti fossero pressoché nulli. E questo per due
ragioni: il limite di reddito troppo basso, 5.000 euro, e la
mancata approvazione del regolamento, così chi si recava ai
Servizi sociali del Comune si sentiva rispondere che queste
disposizioni non potevano essere applicate. Di conseguenza,
nessuno ne ha potuto godere.
Ecco perché, ha proseguito Blasoni, abbiamo presentato una
proposta che modifica la normativa sulla famiglia del 2006 e che
innalza la soglia di reddito ISEE a 20 mila euro. Un limite da
aggiornare con delibera di Giunta sulla base dell'indice Istat.
Previsto anche che il sostegno sia cumulabile con altri
interventi garantiti dalla normativa statale o regionale.
Stanziamento inizialmente previsto, 400 mila euro. Sul testo, ha
precisato Blasoni, si è già espresso favorevolmente e
all'unanimità il Consiglio delle Autonomie locali.
Il provvedimento è stato accompagnato da una nota del presidente
del Consiglio regionale, Edouard Ballaman nel suo ruolo di Tutore
dei minori pro tempore, che ha il compito di esprimere pareri su
progetti di legge e su provvedimenti amministrativi della Regione
concernenti i minori. Secondo Ballaman il limite di 20 mila euro
appare piuttosto elevato per un intervento dalla chiara
connotazione assistenziale, soprattutto se rapportato al limite
preesistente. Appare quindi necessario destinare un quantitativo
di risorse sufficiente a far fronte a un numero di domande
presumibilmente alto, dato che nel 2005 il tasso di separazioni e
divorzi in Friuli Venezia Giulia è stato del 6,5 e 4,5 per mille
coppie sposate contro una media nazionale - rispettivamente - del
5,6 e del 3,2 mentre il numero dei figli affidati è stato di 1395
con un importo medio mensile dell'assegno - anno 2006 - pari a
432 euro. E poi altre tre osservazioni da parte del presidente:
bisognerebbe escludere dalla possibilità di presentare domanda
per la concessione dell'erogazione anticipata il genitore
affidatario che convive con quello obbligato al mantenimento; nel
testo non sono contemplati i requisiti giuridici che deve
possedere il minore per consentire al genitore di presentare la
domanda (come, ad esempio, essere cittadino italiano o di un
altro stato dell'Ue che risiede da un certo numero di anni in
regione); terzo e ultimo punto, non viene menzionata l'ipotesi di
più figli.
Proprio la nota del presidente Ballaman ha fatto da sfondo al
dibattito generale. A replicargli immediatamente, lo stesso
Blasoni. "Il principio di legare la presentazione della domanda
per il contributo agli anni di residenza in regione non è
accoglibile: quando si parla di minori, si discute di bambini e
basta". Una discriminante inaccettabile pure per Annamaria
Menosso (PD) che ha chiesto che per comprendere appieno le
ricadute del provvedimento sulle famiglie "venga inclusa nella
legge una clausola valutativa". "Il Tutore dei minori dev'essere
organo di garanzia, quindi una figura terza e non politica, e va
assolutamente ripristinato: la nota di Ballaman fa trasparire un
atteggiamento poco attento ai minori", è stato il commento di
Piero Colussi (IdV-Citt).
"Aver abrogato una serie di misure, tra cui il Reddito di base,
senza pensare a qualcosa di sostituivo, ha sottolineato Sergio
Lupieri (PD), è grave, e il fatto che non sia stata data finora
una risposta al genitore in difficoltà lo dimostra. Quello che
manca a questa Giunta è un disegno complessivo sul welfare". E
poi, la proposta di Lupieri: "alziamo la soglia da 20 mila a 25
mila euro (pari a due stipendi da 12mila euro lordi annui) per
ampliare la platea dei beneficiari".
"Il Tutore dei minori è stato cancellato per una mera questione
di bandiera", così Stefano Pustetto (SA). "Questo è un organismo
che deve lavorare a tempo pieno, con continuità. Le
puntualizzazioni del presidente del Consiglio fanno diventare il
provvedimento una sorta di corsa ad ostacoli". "Sono sconcertato
per i suggerimenti di Ballaman, le sue osservazioni implicano
solo chiusure e paletti", ha chiosato Franco Codega (PD).
Sull'abrogazione del Tutore dei minori è intervenuto anche Franco
Dal Mas (PdL). "Non c'era la percezione che il Tutore fosse
davvero una figura di garanzia, ricordo che non ha competenze
giurisdizionali. Insomma, non c'è stato un bambino salvato dal
Tutore". Infine, Stefano Alunni Barbarossa (IdV-Citt),
riprendendo peraltro una proposta dello stesso Dal Mas, ha
chiesto che si preveda in futuro una norma a tutela di tutti i
minori, "anche di quelli che hanno un genitore unico" (come nel
caso di una ragazza-madre). Infine, la Commissione ha stabilito
che i correlatori in Aula saranno Massimo Blasoni e Annamaria
Menosso.
(immagini tv)