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III Comm approva proposta legge sostegno mantenimento minori

19.11.2008
15:41
(ACON) Trieste, 19 nov - DT - All'unanimità, è stata approvata in III Commissione la proposta di legge della maggioranza sul sostegno al mantenimento dei minori, il cui primo firmatario è Massimo Blasoni (PdL) assieme ai colleghi di gruppo Daniele Galasso, Franco Baritussio, Franco Dal Mas, Paolo Ciani, Bruno Marini e Antonio Pedicini.

"Nel 2006 - ha spiegato Blasoni - il Consiglio ha approvato una norma che permetteva alla Regione di anticipare le somme destinate al mantenimento del minore qualora il coniuge non affidatario non le corrispondesse. L'applicazione di quella legge, però, non ha funzionato: l'aver posto in correlazione la misura con l'allora vigente Reddito di base ha fatto sì che gli effetti concreti fossero pressoché nulli. E questo per due ragioni: il limite di reddito troppo basso, 5.000 euro, e la mancata approvazione del regolamento, così chi si recava ai Servizi sociali del Comune si sentiva rispondere che queste disposizioni non potevano essere applicate. Di conseguenza, nessuno ne ha potuto godere.

Ecco perché, ha proseguito Blasoni, abbiamo presentato una proposta che modifica la normativa sulla famiglia del 2006 e che innalza la soglia di reddito ISEE a 20 mila euro. Un limite da aggiornare con delibera di Giunta sulla base dell'indice Istat. Previsto anche che il sostegno sia cumulabile con altri interventi garantiti dalla normativa statale o regionale. Stanziamento inizialmente previsto, 400 mila euro. Sul testo, ha precisato Blasoni, si è già espresso favorevolmente e all'unanimità il Consiglio delle Autonomie locali.

Il provvedimento è stato accompagnato da una nota del presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman nel suo ruolo di Tutore dei minori pro tempore, che ha il compito di esprimere pareri su progetti di legge e su provvedimenti amministrativi della Regione concernenti i minori. Secondo Ballaman il limite di 20 mila euro appare piuttosto elevato per un intervento dalla chiara connotazione assistenziale, soprattutto se rapportato al limite preesistente. Appare quindi necessario destinare un quantitativo di risorse sufficiente a far fronte a un numero di domande presumibilmente alto, dato che nel 2005 il tasso di separazioni e divorzi in Friuli Venezia Giulia è stato del 6,5 e 4,5 per mille coppie sposate contro una media nazionale - rispettivamente - del 5,6 e del 3,2 mentre il numero dei figli affidati è stato di 1395 con un importo medio mensile dell'assegno - anno 2006 - pari a 432 euro. E poi altre tre osservazioni da parte del presidente: bisognerebbe escludere dalla possibilità di presentare domanda per la concessione dell'erogazione anticipata il genitore affidatario che convive con quello obbligato al mantenimento; nel testo non sono contemplati i requisiti giuridici che deve possedere il minore per consentire al genitore di presentare la domanda (come, ad esempio, essere cittadino italiano o di un altro stato dell'Ue che risiede da un certo numero di anni in regione); terzo e ultimo punto, non viene menzionata l'ipotesi di più figli.

Proprio la nota del presidente Ballaman ha fatto da sfondo al dibattito generale. A replicargli immediatamente, lo stesso Blasoni. "Il principio di legare la presentazione della domanda per il contributo agli anni di residenza in regione non è accoglibile: quando si parla di minori, si discute di bambini e basta". Una discriminante inaccettabile pure per Annamaria Menosso (PD) che ha chiesto che per comprendere appieno le ricadute del provvedimento sulle famiglie "venga inclusa nella legge una clausola valutativa". "Il Tutore dei minori dev'essere organo di garanzia, quindi una figura terza e non politica, e va assolutamente ripristinato: la nota di Ballaman fa trasparire un atteggiamento poco attento ai minori", è stato il commento di Piero Colussi (IdV-Citt).

"Aver abrogato una serie di misure, tra cui il Reddito di base, senza pensare a qualcosa di sostituivo, ha sottolineato Sergio Lupieri (PD), è grave, e il fatto che non sia stata data finora una risposta al genitore in difficoltà lo dimostra. Quello che manca a questa Giunta è un disegno complessivo sul welfare". E poi, la proposta di Lupieri: "alziamo la soglia da 20 mila a 25 mila euro (pari a due stipendi da 12mila euro lordi annui) per ampliare la platea dei beneficiari".

"Il Tutore dei minori è stato cancellato per una mera questione di bandiera", così Stefano Pustetto (SA). "Questo è un organismo che deve lavorare a tempo pieno, con continuità. Le puntualizzazioni del presidente del Consiglio fanno diventare il provvedimento una sorta di corsa ad ostacoli". "Sono sconcertato per i suggerimenti di Ballaman, le sue osservazioni implicano solo chiusure e paletti", ha chiosato Franco Codega (PD).

Sull'abrogazione del Tutore dei minori è intervenuto anche Franco Dal Mas (PdL). "Non c'era la percezione che il Tutore fosse davvero una figura di garanzia, ricordo che non ha competenze giurisdizionali. Insomma, non c'è stato un bambino salvato dal Tutore". Infine, Stefano Alunni Barbarossa (IdV-Citt), riprendendo peraltro una proposta dello stesso Dal Mas, ha chiesto che si preveda in futuro una norma a tutela di tutti i minori, "anche di quelli che hanno un genitore unico" (come nel caso di una ragazza-madre). Infine, la Commissione ha stabilito che i correlatori in Aula saranno Massimo Blasoni e Annamaria Menosso.

(immagini tv)