CR: legge omnibus, concluso dibattito generale (13)
(ACON) Trieste, 24 nov - ET - Per Stefano Pustetto (SA) i
promotori della legge sono partiti con buone intenzioni, siamo
davanti a un'altra legge urgente che abolisce e lascia buchi. Il
consigliere solleva dubbi sull'organicità progettuale di questa
maggioranza, paventando una sanzione europea se dovessero passare
le previsioni all'articolo 29 sull'assegnazione degli alloggi
Ater. C'è bisogno di un correttivo, certo, ma 15 anni sono
decisamente troppi.
Questo provvedimento marca la differenza tra la maggioranza e
l'opposizione. Per Daniele Galasso (PdL) la norma affronta i
problemi reali del territorio, il disordine viene dalle leggi
assurde, inapplicabili, superate. Ha annunciato un emendamento
correttivo, abbassando la previsione da 15 a 10 anni di residenza
per la richiesta di alloggi Ater. La solidarietà va bene, ma c'è
un limite che non va superato.
Una legge che soddisfa le esigenze di propaganda, più che i
bisogni dei cittadini. Secondo Igor Kocijancic (SA) i numeri
confutano le tesi sugli extracomunitari che occuperebbero a
dismisura gli alloggi e il disagio deve rimanere l'unico vero
criterio di assegnazione. Per quanto riguarda l'ambiente le
previsioni allargano le maglie e semplificare non vuol dire
allentare i controlli e abbassare i parametri. Un'esortazione
sull'elevazione a 25 mila euro del reddito per la richiesta di
alloggi popolari: la platea si allargherà e ci sarà bisogno di
risposte in Finanziaria.
La revisione legislativa è un atto dovuto, poiché la legislazione
cambia di continuo. Paolo Ciani (PdL) si augura anzi una stagione
di omnibus specifiche per settore e trova che chi contrasta alla
previsione sui 15 anni sia fuori dalla realtà del Paese che sta
per affrontare un periodo di crisi. Su questo tema, il
consigliere ha annunciato un pacchetto specifico in finanziaria,
a sostegno dei cittadini della regione.
Maurizio Salvador (UDC) si è concentrato sulla questione
dell'assegnazione degli alloggi Ater e ha chiesto all'Aula di
ragionarci dopo aver sentito l'assessore Lenna sulle cifre
precise sull'occupazione da parte degli extracomunitari degli
alloggi popolari e su quanti partecipano ai bandi. Nel programma
di governo sottoscritto dalla coalizione c'è già la risposta, ha
detto Salvador, e prevede un minimo di residenza di 5 anni.
Per Piero Colussi (IdV-Citt), se passasse il principio della
Lega, dovrebbe entrare in tutte le misure del welfare della
regione. Bisogna comprendere le conseguenze e le ricadute di
quanto proposto, diventeremo una regione piena di fili spinati e
recinzioni. C'è un problema posto dall'immigrazione, ma ci vuole
una riflessione pacata.
(segue)