CR: mozione opposizioni sanità, dibattito generale (6)
(ACON) Trieste, 26 nov - ET - Le domande contenute nella
mozione in realtà bisognava porle alla precedente
Amministrazione. Paolo Ciani (PdL) ha rilevato che si tratta di
problemi ereditati, non affrontati e di natura strutturale. Forte
l'accusa alla Giunta Illy di aver privatizzato parti del sistema
sanitario regionale - specie nel comparto ortopedico - togliendo
alle strutture pubbliche strumenti importanti.
Annamaria Menosso (PD) ha sottolineato che la mozione serve da
stimolo a rendere nota e ad attuare la strategia sanitaria di
questa maggioranza. Allarma la scarsa capacità propositiva e non
avere un chiaro modello sanitario è imbarazzante, come
l'inattività dell'Esecutivo. Puntualizzando che le cure primarie
e la prevenzione sono centrali, la Menosso ha ribadito che il
parametro contabile non può essere l'unico e bisogna concentrarsi
sul guadagno in salute.
La mozione è provocatoria e pretestuosa, pochissime le cose
positive fatte dalla precedente Amministrazione, che ha però
provveduto a spostare risorse dal pubblico al privato,
soprattutto per quanto riguarda la diagnostica. Daniele Galasso
(PdL) ha poi affrontato la questione dell'aumento della spesa
sanitaria, che negli ultimi 5 anni sarebbe salita nell'ordine dei
70-100 milioni annui, senza grossi riscontri nella realtà
regionale. La situazione rischia di diventare insostenibile.
Edoardo Sasco (UDC) ha manifestato assoluta contrarietà al
precedente metodo di governo del sistema - definito verticistico
- mentre è necessaria una gestione partecipata. Indispensabili un
regolamento per le strutture per anziani, la diminuzione dei
tempi di attesa, l'immediata sostituzione delle attrezzature
obsolete, sinergie tra pubblico e privato nei centri d'eccellenza
e l'incentivazione dei dirigenti interni per non ricorrere più a
consulenze. Centralità del cittadino e della libertà di scelta, i
capisaldi dell'UDC.
Voce fuori dal coro quella di Roberto Asquini (Misto). La sanità
regionale ha sempre avuto un buon livello, anche se dal 2003 si è
avuta una brutta gestione sanitaria. Nonostante ciò, in questi
mesi non si è avuto un necessario cambio di marcia, la sanità è
stata gestita senza una copertura politica, fatto che permette il
mantenimento della situazione attuale. Forse - dice Asquini - è
comodo un assessore assente, che asseconda una storica
amministrazione d'ispirazione socialista. Così, nulla accade alle
liste d'attesa, non aumentano i posti nelle case di riposo e
negli asili. Basta con le parole, bisogna cambiare marcia, c'è la
necessità di una copertura politica forte. A meno di una
questione di fiducia, Asquini non voterà contro la mozione.
(segue)