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CR: mozione opposizioni sanità, dibattito generale (6)

26.11.2008
13:26
(ACON) Trieste, 26 nov - ET - Le domande contenute nella mozione in realtà bisognava porle alla precedente Amministrazione. Paolo Ciani (PdL) ha rilevato che si tratta di problemi ereditati, non affrontati e di natura strutturale. Forte l'accusa alla Giunta Illy di aver privatizzato parti del sistema sanitario regionale - specie nel comparto ortopedico - togliendo alle strutture pubbliche strumenti importanti.

Annamaria Menosso (PD) ha sottolineato che la mozione serve da stimolo a rendere nota e ad attuare la strategia sanitaria di questa maggioranza. Allarma la scarsa capacità propositiva e non avere un chiaro modello sanitario è imbarazzante, come l'inattività dell'Esecutivo. Puntualizzando che le cure primarie e la prevenzione sono centrali, la Menosso ha ribadito che il parametro contabile non può essere l'unico e bisogna concentrarsi sul guadagno in salute.

La mozione è provocatoria e pretestuosa, pochissime le cose positive fatte dalla precedente Amministrazione, che ha però provveduto a spostare risorse dal pubblico al privato, soprattutto per quanto riguarda la diagnostica. Daniele Galasso (PdL) ha poi affrontato la questione dell'aumento della spesa sanitaria, che negli ultimi 5 anni sarebbe salita nell'ordine dei 70-100 milioni annui, senza grossi riscontri nella realtà regionale. La situazione rischia di diventare insostenibile.

Edoardo Sasco (UDC) ha manifestato assoluta contrarietà al precedente metodo di governo del sistema - definito verticistico - mentre è necessaria una gestione partecipata. Indispensabili un regolamento per le strutture per anziani, la diminuzione dei tempi di attesa, l'immediata sostituzione delle attrezzature obsolete, sinergie tra pubblico e privato nei centri d'eccellenza e l'incentivazione dei dirigenti interni per non ricorrere più a consulenze. Centralità del cittadino e della libertà di scelta, i capisaldi dell'UDC.

Voce fuori dal coro quella di Roberto Asquini (Misto). La sanità regionale ha sempre avuto un buon livello, anche se dal 2003 si è avuta una brutta gestione sanitaria. Nonostante ciò, in questi mesi non si è avuto un necessario cambio di marcia, la sanità è stata gestita senza una copertura politica, fatto che permette il mantenimento della situazione attuale. Forse - dice Asquini - è comodo un assessore assente, che asseconda una storica amministrazione d'ispirazione socialista. Così, nulla accade alle liste d'attesa, non aumentano i posti nelle case di riposo e negli asili. Basta con le parole, bisogna cambiare marcia, c'è la necessità di una copertura politica forte. A meno di una questione di fiducia, Asquini non voterà contro la mozione.

(segue)