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CR: no alla mozione sanità e fine lavori (8)

26.11.2008
14:27
(ACON) Trieste, 26 nov - RC - La mozione dell'opposizione sulla sanità è stata bocciata con 31 voti contrari, 19 a favore e 4 astensioni. A dire no sono stati i gruppi di PdL, LN e UDC, a cui si è unito Ferone (Part.Pens) mentre Asquini (Misto) e i consiglieri di IdV-Cittadini votavano astensione con l'eccezione di Alunni Barbarossa che si univa al voto favorevole di PD e SA.

Perché Tondo, presidente di un'elezione diretta che gli dà il potere di farlo, non fa l'azienda unica? Io la farei subito - aveva esordito Alessandro Tesini (PD) durante le fasi finali del dibattito generale. Abbiamo bisogno di sapere cosa la maggioranza vuole fare, dove vuole andare, al di là delle affermazioni sporadiche che vengono rilasciate qui e là. Dalle politiche sociali e sanitarie dipende la vita e l'esistenza dei nostri cittadini.

In 5 anni di passata legislatura - gli aveva risposto Franco Dal Mas (PdL) - non siete riusciti a farla, l'azienda unica. Noi in pochi mesi abbiamo fatto azioni virtuose e dato risposte puntuali. La legge che ha creato gli IRCCS (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) non è strategica, il CRO di Aviano non è diventato un punto di eccellenza solo perché una legge lo ha definito tale. E' una gran menzogna dire che vogliamo lasciare la sanità in mano ai soli privati.

L'assessore Vladimir Kosic aveva, quindi, risposto parlando degli indirizzi pluriennali regionali e delle linee di gestione per il 2009, sulle quali tra l'altro è già arrivato il parere favorevole della Conferenza permanete per la programmazione sanitaria di Codroipo.

Il nostro è un buon Sistema sanitario regionale - aveva detto - tuttavia deve essere ridisegnato sulla base di due concetti che devono impattare sui momenti della pianificazione e del governo: semplificazione e trasparenza, responsabilizzazione e condivisione. Il primo periodo di legislatura sarà usato per forti interventi sugli aspetti strutturali, il secondo periodo per quelli istituzionali.

Tra i temi critici da affrontare, dare risposte adeguate ai malati pluripatologici, ai costi fuori standard, alle aree dove oggi non ci sono criticità ma domani è facile registrarne, migliorare la distribuzione del personale e i livelli di spesa (per questi ultimi è prevedibile una forte criticità finanziaria dati i costi dell'attuale SSR), vanno definiti i mandati dei soggetti del SSR e rafforzato il processo di aziendalizzazione. Va riorganizzata la Direzione della Salute e individuato un solo soggetto operativo, vanno affidate delle funzioni a una sola azienda sanitaria forte, che possa incaricarsi della gestione della parte amministrativa specie da quando abbiamo abolito il Fondo immobiliare. Il primo periodo sarà di preparazione, prevarrà lo studio progettuale, ma assicurando la gestione ordinaria ed evitando i cali di gestione; poi si passerà al periodo di attuazione e alle scelte definitive. Ci sarà continuità progettuale con il 2008 e il Consiglio regionale sarà chiamato ad approvare, entro il 31 marzo 2009, l'assetto delle strutture a regime. Sarà la singola ASS a dare spazio alle proprie peculiarità, ecco perché aver mantenuto tutte le Aziende ha un senso e una sostanza. Inoltre, non sono 45 i milioni a disposizione, ma più di 65: 41 posti su un capitolo e 24,5 su altri capitoli, più altre risorse già individuate, perciò non c'è alcun problema a garantire gli investimenti nel 2009. Infine, su 88 milioni di crediti per mobilità, ne sono già stati recuperati 71.

I lavori del Consiglio sono terminati dopo che la Conferenza dei capigruppo aveva deciso di inserire la mozione sulla tutela delle lingue slavofone al primo punto dell'ordine del giorno della seduta del 16 dicembre, prima del dibattito sui documenti finanziari.

(fine)