CR: no alla mozione sanità e fine lavori (8)
(ACON) Trieste, 26 nov - RC - La mozione dell'opposizione sulla
sanità è stata bocciata con 31 voti contrari, 19 a favore e 4
astensioni. A dire no sono stati i gruppi di PdL, LN e UDC, a cui
si è unito Ferone (Part.Pens) mentre Asquini (Misto) e i
consiglieri di IdV-Cittadini votavano astensione con l'eccezione
di Alunni Barbarossa che si univa al voto favorevole di PD e SA.
Perché Tondo, presidente di un'elezione diretta che gli dà il
potere di farlo, non fa l'azienda unica? Io la farei subito -
aveva esordito Alessandro Tesini (PD) durante le fasi finali del
dibattito generale. Abbiamo bisogno di sapere cosa la maggioranza
vuole fare, dove vuole andare, al di là delle affermazioni
sporadiche che vengono rilasciate qui e là. Dalle politiche
sociali e sanitarie dipende la vita e l'esistenza dei nostri
cittadini.
In 5 anni di passata legislatura - gli aveva risposto Franco Dal
Mas (PdL) - non siete riusciti a farla, l'azienda unica. Noi in
pochi mesi abbiamo fatto azioni virtuose e dato risposte
puntuali. La legge che ha creato gli IRCCS (Istituto di ricovero
e cura a carattere scientifico) non è strategica, il CRO di
Aviano non è diventato un punto di eccellenza solo perché una
legge lo ha definito tale. E' una gran menzogna dire che vogliamo
lasciare la sanità in mano ai soli privati.
L'assessore Vladimir Kosic aveva, quindi, risposto parlando degli
indirizzi pluriennali regionali e delle linee di gestione per il
2009, sulle quali tra l'altro è già arrivato il parere favorevole
della Conferenza permanete per la programmazione sanitaria di
Codroipo.
Il nostro è un buon Sistema sanitario regionale - aveva detto -
tuttavia deve essere ridisegnato sulla base di due concetti che
devono impattare sui momenti della pianificazione e del governo:
semplificazione e trasparenza, responsabilizzazione e
condivisione. Il primo periodo di legislatura sarà usato per
forti interventi sugli aspetti strutturali, il secondo periodo
per quelli istituzionali.
Tra i temi critici da affrontare, dare risposte adeguate ai
malati pluripatologici, ai costi fuori standard, alle aree dove
oggi non ci sono criticità ma domani è facile registrarne,
migliorare la distribuzione del personale e i livelli di spesa
(per questi ultimi è prevedibile una forte criticità finanziaria
dati i costi dell'attuale SSR), vanno definiti i mandati dei
soggetti del SSR e rafforzato il processo di aziendalizzazione.
Va riorganizzata la Direzione della Salute e individuato un solo
soggetto operativo, vanno affidate delle funzioni a una sola
azienda sanitaria forte, che possa incaricarsi della gestione
della parte amministrativa specie da quando abbiamo abolito il
Fondo immobiliare.
Il primo periodo sarà di preparazione, prevarrà lo studio
progettuale, ma assicurando la gestione ordinaria ed evitando i
cali di gestione; poi si passerà al periodo di attuazione e alle
scelte definitive. Ci sarà continuità progettuale con il 2008 e
il Consiglio regionale sarà chiamato ad approvare, entro il 31
marzo 2009, l'assetto delle strutture a regime. Sarà la singola
ASS a dare spazio alle proprie peculiarità, ecco perché aver
mantenuto tutte le Aziende ha un senso e una sostanza. Inoltre,
non sono 45 i milioni a disposizione, ma più di 65: 41 posti su
un capitolo e 24,5 su altri capitoli, più altre risorse già
individuate, perciò non c'è alcun problema a garantire gli
investimenti nel 2009. Infine, su 88 milioni di crediti per
mobilità, ne sono già stati recuperati 71.
I lavori del Consiglio sono terminati dopo che la Conferenza dei
capigruppo aveva deciso di inserire la mozione sulla tutela delle
lingue slavofone al primo punto dell'ordine del giorno della
seduta del 16 dicembre, prima del dibattito sui documenti
finanziari.
(fine)