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Presidente Ballaman visita carceri di Pordenone

10.12.2008
14:23
(ACON) Pordenone, 10 dic - RC - In occasione della giornata internazionale dei diritti umani, il presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman, ha visitato la struttura penitenziaria di Pordenone rendendosi conto personalmente delle condizioni, anche sanitarie, in cui versa poiché si tratta di un edificio sorto nel XIII secolo come castello e poi solo nell'800 adattato a prigione e mai veramente ammodernato. Esigenze strategiche ed economiche impongono che le carceri sorgano accanto ai palazzi di giustizia - ha commentato il presidente con il direttore della struttura, Alberto Quagliotto, e con il comandante della polizia penitenziaria, Attilio Napolitano. Visti, però, i limiti oggettivi di cui soffre la struttura - ha ammesso sempre il presidente Ballaman - e visti i già troppo lunghi tempi di attesa per far partire il progetto di ristrutturazione, la nuova sede sorga pure fuori città, anche a San Vito al Tagliamento, se questa risulta essere la soluzione migliore.

Il programma di revisione dei penitenziari pensato da Roberto Castelli allora ministro di Giustizia coinvolgeva le strutture di Varese, Bollate e appunto Pordenone. Purtroppo - ha reso noto ancora Ballaman - i fondi per Pordenone alla fine sono stati dirottati in Campania. Qui notiamo l'attento lavoro di miglioramento dell'esistente da parte di chi vi opera, a cominciare dal direttore Quagliotto che cerca di coinvolgere gli stessi detenuti nella ristrutturazione delle celle e degli spazi comuni, ma è indubbio che si dovrà trovare al più preso una soluzione per una nuova sede, più moderna ed efficiente.

Attualmente - hanno quindi fatto sapere Quagliotto e Napolitano - vi sono 69 tra detenuti protetti (cosiddetti "sex offender" e pedofili) e comuni (che rappresentano i due terzi del totale), per quasi 50 posti letto, ma una capienza di tolleranza pari a 68 persone, dunque una in meno dei presenti. Tra i due gruppi non ci sono punti di contatto per via del codice d'onore che vige sempre tra i detenuti e che non manca neppure in una struttura piccola come questa - ha sottolineato il direttore. Gli stranieri sono la maggioranza, con una percentuale che oscilla tra il 60 e il 65 per cento. Non mancano i musulmani, ma la religione si fa sentire poco.

Ballaman si è quindi interessato a quale sia la giornata tipo di un recluso e ha così appreso che viene impiegato in cucina o in lavanderia, che può seguire delle lezioni di scuola, utilizzare la biblioteca, aiutare nel restauro dell'edificio. A chi lavora è riconosciuta una paga secondo le tariffe ministeriali e gli viene accreditata su un apposito conto; quando ha la necessità di un acquisto, la spesa gli viene detratta da questo conto.

Il presidente del Consiglio si è quindi interessato di come le istituzioni potrebbero aiutare la gestione del penitenziario. Ci farebbe comodo qualche agente in più - è stata la risposta del direttore Quagliotto - ma si tratta di un'esigenza sentita in tutto il Nord Italia, non solo qui a Pordenone. Ciò di cui avremmo bisogno è uno spazio in più da utilizzare come deposito documenti e archivio.

Prima di congedarsi, Ballaman ha potuto scambiare un saluto con la poliziotta Paola Boz, medaglia d'argento ai mondiali 2008 di Rakvere (Estonia) nel sumo, categoria fino a 65 chilogrammi.

(immagini tv)