Presidente Ballaman visita carceri di Pordenone
(ACON) Pordenone, 10 dic - RC - In occasione della giornata
internazionale dei diritti umani, il presidente del Consiglio
regionale, Edouard Ballaman, ha visitato la struttura
penitenziaria di Pordenone rendendosi conto personalmente delle
condizioni, anche sanitarie, in cui versa poiché si tratta di un
edificio sorto nel XIII secolo come castello e poi solo nell'800
adattato a prigione e mai veramente ammodernato.
Esigenze strategiche ed economiche impongono che le carceri
sorgano accanto ai palazzi di giustizia - ha commentato il
presidente con il direttore della struttura, Alberto Quagliotto,
e con il comandante della polizia penitenziaria, Attilio
Napolitano. Visti, però, i limiti oggettivi di cui soffre la
struttura - ha ammesso sempre il presidente Ballaman - e visti i
già troppo lunghi tempi di attesa per far partire il progetto di
ristrutturazione, la nuova sede sorga pure fuori città, anche a
San Vito al Tagliamento, se questa risulta essere la soluzione
migliore.
Il programma di revisione dei penitenziari pensato da Roberto
Castelli allora ministro di Giustizia coinvolgeva le strutture di
Varese, Bollate e appunto Pordenone. Purtroppo - ha reso noto
ancora Ballaman - i fondi per Pordenone alla fine sono stati
dirottati in Campania. Qui notiamo l'attento lavoro di
miglioramento dell'esistente da parte di chi vi opera, a
cominciare dal direttore Quagliotto che cerca di coinvolgere gli
stessi detenuti nella ristrutturazione delle celle e degli spazi
comuni, ma è indubbio che si dovrà trovare al più preso una
soluzione per una nuova sede, più moderna ed efficiente.
Attualmente - hanno quindi fatto sapere Quagliotto e Napolitano -
vi sono 69 tra detenuti protetti (cosiddetti "sex offender" e
pedofili) e comuni (che rappresentano i due terzi del totale),
per quasi 50 posti letto, ma una capienza di tolleranza pari a 68
persone, dunque una in meno dei presenti. Tra i due gruppi non ci
sono punti di contatto per via del codice d'onore che vige sempre
tra i detenuti e che non manca neppure in una struttura piccola
come questa - ha sottolineato il direttore. Gli stranieri sono la
maggioranza, con una percentuale che oscilla tra il 60 e il 65
per cento. Non mancano i musulmani, ma la religione si fa sentire
poco.
Ballaman si è quindi interessato a quale sia la giornata tipo di
un recluso e ha così appreso che viene impiegato in cucina o in
lavanderia, che può seguire delle lezioni di scuola, utilizzare
la biblioteca, aiutare nel restauro dell'edificio. A chi lavora è
riconosciuta una paga secondo le tariffe ministeriali e gli viene
accreditata su un apposito conto; quando ha la necessità di un
acquisto, la spesa gli viene detratta da questo conto.
Il presidente del Consiglio si è quindi interessato di come le
istituzioni potrebbero aiutare la gestione del penitenziario. Ci
farebbe comodo qualche agente in più - è stata la risposta del
direttore Quagliotto - ma si tratta di un'esigenza sentita in
tutto il Nord Italia, non solo qui a Pordenone. Ciò di cui
avremmo bisogno è uno spazio in più da utilizzare come deposito
documenti e archivio.
Prima di congedarsi, Ballaman ha potuto scambiare un saluto con
la poliziotta Paola Boz, medaglia d'argento ai mondiali 2008 di
Rakvere (Estonia) nel sumo, categoria fino a 65 chilogrammi.
(immagini tv)