News


IdV-Citt: Colussi, inopportuna mozione su lingue slavofone

16.12.2008
18:09
(ACON) Trieste, 16 dic - COM/AB - E' stata giudicata inopportuna dal capogruppo IdV-Citt in Consiglio regionale Piero Colussi la mozione della maggioranza per tutelare e valorizzare le lingue slavofone della provincia di Udine: natisoniano, po-nasen e resiano.

"Inopportuna - ha spiegato - perché la legge 482 del 1999 tutela dodici minoranze storiche linguistiche italiane di cui ben tre si trovano in Friuli Venezia Giulia: friulana, slovena, tedesca. E anche perché la Regione ha voluto predisporre specifiche norme per garantire la piena tutela e valorizzazione del patrimonio linguistico. Un impegno che è stato al centro dell'azione politica della passata legislatura e si è concretizzato con l'approvazione di due leggi riguardanti le minoranze linguistiche slovena e friulana.

"Per entrare ancora più nel merito - ha ricordato Colussi - sempre durante la scorsa legislatura e proprio per iniziativa del gruppo dei Cittadini per il presidente, di concerto con l'Amministrazione comunale di Resia, si era riusciti a ottenere il riconoscimento di una particolare specificità per queste importanti varianti linguistiche all'interno della legge regionale sullo sloveno. Proprio per questo era stato inserito negli strumenti finanziari un articolo dove si prevedevano interventi economici a favore del resiano e delle varianti linguistiche delle valli del Natisone, del Torre e della Val Canale.

"A testimonianza di ciò, l'assessore Molinaro ha destinato alle attività di promozione e valorizzazione linguistica 100 mila euro. Non è dunque vero che queste antiche parlate storiche slave siano prive di qualsiasi tutela, come recita la mozione. "Voler rimettere oggi in discussione le decisioni della legge 482/99 - ha concluso il capogruppo - significa far venire meno quel delicato equilibrio raggiunto faticosamente in Parlamento e riaprire un dibattito che coinvolgerebbe mote altre realtà linguistiche. Non da meno, si ha l'impressione che dietro a queste questioni si celino azioni politiche finalizzate a rimettere in discussione antiche consuetudini di buona convivenza in un'area, come quella del confine orientale, per troppo tempo al centro di civiltà contrapposte".