SA: Pustetto su caso Englaro e dichiarazioni Tondo
(ACON) Trieste, 19 dic - COM/AB - A margine dei lavori del
Consiglio regionale, dopo l'intervento del presidente della
Regione Tondo sul caso Englaro, il consigliere di SA Stefano
Pustetto ha così commentato:
"Quando un ministro, dimentico del suo ruolo istituzionale,
giunge a minacciare chi si dichiara disponibile a rispettare una
sentenza della Corte di Cassazione passata in giudicato e quindi
non più appellabile vuol dire che, come nazione, siamo veramente
allo sbando. In uno stato democratico, mi verrebbe da dire
normale, dopo tali affermazioni Maurizio Sacconi si sarebbe
dovuto dimettere.
"E se è vero che l'argomento è molto difficile e tocca le
convinzioni più profonde del nostro essere, è anche vero che
tutte le nazioni più evolute sono riuscite a legiferare in modo
da tutelare tutti i diversi credi dei propri concittadini. I
nostri pavidi politici, di destra e di sinistra, complice anche
una pesantissima ingerenza del Vaticano, non hanno fatto niente
costringendo di fatto la magistratura a supplire a questa
vergognosa latitanza.
"E adesso che una decisione è stata presa, questa stessa classe
politica non sa fare altro che minacciare chi, senza violare
nessuna legge, esercita la pietas che dovrebbe esserci in
ciascuno di noi.
"Le dichiarazioni del presidente della Regione Tondo, che si
chiama fuori affermando che si tratta di un problema tra un
privato cittadino, Beppino Englaro, e una struttura privata, non
sono sufficienti. Le difficoltà in cui si trova Tondo non possono
essere una giustificazione alla mancata assunzione di
responsabilità che dovrebbe vedere il primo cittadino ergersi a
difensore della legalità e delle diverse sensibilità morali e
religiose dei suoi concittadini.
"Che il Paese reale sia distante anni luce da questa classe
politica e da questo modo aggressivo di intendere la fede lo
dimostrano tutte le infermiere e i medici che con convinzione si
sono proposti a prestare, in modo disinteressato, assistenza a
chi, pur non volendolo da anni, è imprigionata in una vita-non
vita".