PD: Menosso, la Giunta Tondo non si impegna per le liste di attesa
(ACON) Trieste, 30 dic - COM/RC - Il problema delle liste
d'attesa per le prescrizioni sanitarie non è irrisolvibile, ma
complesso. E dunque va affrontato nelle sue sfaccettature,
evitando proclami semplicistici.
A pensarla così è la consigliera del PD Annamaria Menosso, la
quale ritiene la proposta di legge presentata di recente dal PdL
sulla materia un'idea stupida, non attuabile e che propone degli
strumenti sbagliati.
Nella passata legislatura - fa presente la Menosso - già si è
messo mano al problema in termini validi che andrebbero
ulteriormente implementati e, se del caso, migliorati. Nel quadro
di una pianificazione regionale e nazionale (rispettivamente il
Piano regionale attuativo del Piano nazionale di contenimento dei
tempi di attesa 2006-2008 e l'articolo 1, comma 280, della legge
23 dicembre 2005 n. 266, nonché l'intesa inerente il Piano
nazionale di contenimento delle liste di attesa per il triennio
2006-2008), si è puntato a incidere su domanda e offerta, ovvero
su prescrizioni, prescrittori, appropriatezza, priorità,
procedure di follow-up, campagne informative, utilizzo efficiente
delle strutture e delle apparecchiature esistenti, incremento
delle prestazioni erogate e loro accesso per ciascun ambito
territoriale.
Una nuova legge, per la consigliera del PD é eccessiva perché
incapace di adattarsi con rapidità alle correzioni; una delibera
è invece lo strumento più appropriato. Inoltre, non si può
incidere su un tema così delicato senza sentire gli addetti ai
lavori.
Ecco che il PD - ricorda la Menosso concludendo - aveva
presentato all'Aula un Ordine del Giorno che impegnava la Giunta
a intervenire sulle liste di attesa e a ricercare le soluzioni
guardando all'uso ottimale delle risorse; all'appropriatezza
delle prestazioni; all'adozione di strumenti quali l'Audit; alla
responsabilizzazione dei cittadini a un corretto utilizzo dei
servizi sanitari. Ma questo Ordine del Giorno è stato respinto.
Evidentemente la Giunta Tondo continua a preferire i proclami
alle proposte di lavoro serie e non è in grado di impegnarsi
neanche sulle liste di attesa.