Pens: Ferone, limiti e incongruenze della social card
(ACON) Trieste, 07 gen - COM/RC - E' indubbiamente lodevole
l'iniziativa del centro-destra che consentirà ai titolari della
social card di ricevere dalla Regione 20 euro mensili da sommarsi
ai 40 erogati dallo Stato - dichiara in una nota Luigi Ferone, ma
non senza porre dei dubbi sull'efficacia della carta stessa.
Se, infatti, il consigliere regionale del Partito Pensionati da
un lato sottolinea che 20 euro possono sembrare pochi mentre sono
una somma importante per chi ha redditi di 400/500 euro al mese,
dall'altra critica il metodo "social card", un sistema che sta
dimostrando tutti i suoi limiti, la sua complessità, le sue
incongruenze e i forti tratti umilianti e vessatori.
C'è da chiedersi infatti - così ancora Ferone - come faranno a
spendere gli euro disponibili nei mercati (notoriamente più
economici dei negozi) o nelle piccole botteghe di paese, dal
momento che la carta altro non è che un bancomat ed è quindi
necessario che il negozio sia dotato di Pos.
Perciò, se la social card può essere usata solo per fare la spesa
o pagare le bollette, ma impone una determinata tipologia di
esercizi commerciali non sempre fra i più economici, non sarebbe
meglio - si chiede il consigliere - dare i 20 euro direttamente
agli aventi diritto, senza ricalcare un sistema che si sta
rivelando un fallimento?