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PdL: Ciani, su immigrati verificare accessi servizi sanitari

08.01.2009
17:53
(ACON) Trieste, 08 gen - COM/DT - "Il primo scopo di una realtà associativa di volontariato finalizzata all'integrazione degli extracomunitari dovrebbe essere l'insegnamento delle regole di legalità del Paese ospitante, non far sorgere il legittimo sospetto che dietro la propria attività si nascondano pratiche illegali". E' quanto dichiara Paolo Ciani, consigliere regionale del PdL, dopo che un'associazione ha denunciato, in un comunicato, come gli immigrati clandestini stessero limitando i propri accessi agli ambulatori medici per paura e insicurezza.

"Ritengo poco probabile - commenta Ciani - che questa associazione possa conoscere, in termini numerici, quanto sta accadendo nella nostra regione relativamente all'assistenza sanitaria agli immigrati irregolari, che comunque devono essere curati in caso di necessità. Le dichiarazioni rilasciate da questa associazione, che non ha competenze sanitarie specifiche e i cui accreditamenti nel mondo del volontariato sono vaghi, fa sorgere il dubbio che possa interessarsi a cose che nulla hanno a che vedere con l'assistenza sanitaria.

Con l'augurio che questi dubbi vengano dissipati - conclude Ciani - sarebbe opportuno che le forze dell'ordine verificassero gli oggettivi ambiti di competenza di questa realtà associativa, che senza alcun dato rilascia dichiarazioni certe sugli accessi ai servizi sanitari da parte di persone che risiedono irregolarmente nel territorio del Friuli Venezia Giulia".