PD: Codega, cure ai clandestini: rispettare la Bossi Fini
(ACON) Trieste, 09 gen - COM/ET - "Continua la campagna della
Lega Nord sulla questione del diritto o meno all'assistenza
sanitaria per gli immigrati clandestini. Nonostante la netta
presa di posizione del presidente Tondo, che giustamente conferma
per la nostra regione, l'applicazione di quanto prevede la Legge
Bossi - Fini in materia, continua il pressing di Narduzzi,
Ballaman e compagni sulla questione".
Così in una nota il consigliere regionale del PD Franco Codega,
che ritiene opportuno rendere noto quanto stabilito dal Testo
Unico delle disposizioni concernenti la disciplina
dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (
Legge Bossi-Fini ).
"L'art. 35 del Testo Unico - evidenzia Codega - dal titolo
"Assistenza per gli stranieri non iscritti al Servizio Sanitario
Nazionale" affronta il tema della tutela sanitaria anche nei
confronti di coloro "non in regola con le norme relative
all'ingresso e al soggiorno", ossia i cosiddetti irregolari e/o
clandestini. Al comma 3 prevede la necessità di assicurare anche
"ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in
regola con le norme relative all'ingresso ed al soggiorno... le
cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali,
ancorché continuative, per malattia ed infortunio" e di estendere
"i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute
individuale e collettiva". Al successivo comma 5, poi, si afferma
esplicitamente che "l'accesso alle strutture sanitarie da parte
del cittadino non in regola con le norme sul soggiorno non può
comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi
in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il
cittadino italiano". E' evidente - sottolinea l'esponente del PD
- il senso di questa disposizione: si vuole evitare che,
innestando dinamiche di perseguibilità del soggetto portatore di
un bisogno di salute, si possa determinare una sorta di
clandestinità sanitaria che, di fatto, metterebbe a repentaglio
la salute della intera collettività".
"E' dunque inutile che la Lega Nord continui ad agitare questioni
che sono già ben definite dalla normativa nazionale - conclude
Codega - tra l'altro, da una legge prodotta dai loro vertici".