V Comm: illustrate proposte modifica sistema elettorale
(ACON) Trieste, 20 gen - DT - Togliere il limite dei tre
mandati per i consiglieri regionali e di due per gli assessori,
abolire le quote rosa nella scelta degli assessori, cancellare le
risorse in più assegnate ai gruppi sulla base della presenza
femminile e niente più voto disgiunto. Sono queste le novità
contenute nella proposta di legge sottoscritta da tutto il PdL
che intende modificare forma di Governo e sistema elettorale
regionale.
"Vogliamo eliminare il limite dei mandati per i consiglieri
perché non è compatibile con il sistema-Regione - ha spiega
Antonio Pedicini, primo firmatario del provvedimento illustrato
alla V Commissione. L'Aula ha, fra le sue competenze, anche
quelle di indirizzo e controllo esercitate proprio tramite i
consiglieri. Ecco, allora, che i tre mandati comportano
inevitabilmente una limitazione di quelle funzioni demandate a
chi è stato eletto".
Altra novità, le audizioni dei dirigenti regionali dovrebbero
passare in capo alle Commissioni, fermo restando l'obbligo di
farne richiesta al presidente della Giunta. "Molti ricorderanno
quanto accadde la passata legislatura con la richiesta di
audizione dell'allora direttore generale Andrea Viero. Un
episodio che ha avuto effetti che si sono trascinanti a lungo, in
un braccio di ferro tra la Commissione e il dirigente, che ha
nuociuto alla Regione e ha intralciato la normale attività
consiliare. Ora, dato che è proprio durante i lavori in
Commissione che emerge l'interesse o meno per un'audizione, è
opportuno che la convocazione sia loro devoluta". La proposta
prevede per i dirigenti regionali l'obbligo di presentarsi entro
15 giorni.
Capitolo donne. Gli assessori non possono appartenere allo stesso
genere per più di due terzi, dice la legge in vigore. Ora questo
vincolo dovrebbe scomparire. "Vogliamo valorizzare - ha annotato
ancora Pedicini - il ruolo della donna, qualsiasi scelta non può
essere imposta dalla legge, ma deve essere guidata solo da
valutazioni sulle qualità e sulle capacità soggettive. Anche per
questo vogliamo eliminare le forme di incentivazione (o
penalizzazione) nel riparto delle risorse che spettano ai gruppi
e che derivano dalla presenza o meno di donne proprio in questi
ultimi, perché le risorse non possono garantire la presenza delle
donne in politica. Infatti, la precedente legislatura aveva tra i
consiglieri molte più donne di questa, e ciò dimostra l'inutilità
di una tale disposizione legislativa".
Per quanto riguarda, invece, la soppressione del limite dei due
mandati per gli assessori, "qui sono le capacità e le qualità
della persona a comandare. Quando il presidente dell'Esecutivo
sceglie i suoi assessori, non deve essere condizionato in modo
tanto pesante".
E poi, niente più voto disgiunto, sulla scheda elettorale. "Non
c'è alcun motivo logico e politico per cui dovrebbe essere
consentito votare per un presidente e non anche per la sua
coalizione. Dopotutto, il candidato presidente e la sua
maggioranza hanno sottoscritto un patto di governo di fronte ai
cittadini", ha spiegato Pedicini.
Infine, per semplificare, la scheda elettorale dovrebbe riportare
solo il nome del candidato presidente. I simboli dei partiti
della coalizione rimarrebbero soltanto a fianco. "E' una modifica
necessaria sia a semplificare la scelta degli elettori, sia a
evitare la nullità di migliaia di voti di lista, come è avvenuto
nell'ultima tornata elettorale", ha concluso Pedicini.