PD: Lupieri, delibera su bonifiche blocca sviluppo Trieste
(ACON) Trieste, 20 gen - COM/ET - "Con la delibera regionale
sull'accordo di programma per la bonifica del sito inquinato di
interesse nazionale di Trieste, torniamo al nulla che avevamo
prima del 2003 e si blocca lo sviluppo industriale ed economico
di Trieste per i prossimi 10 anni almeno".
E' questa l'opinione del consigliere regionale del PD Sergio
Lupieri.
"L'unica certezza è che la delibera sarà impugnata con ricorsi al
TAR che saranno regolarmente vinti da tutti i richiedenti.
Infatti - così Lupieri - ogni suo punto può essere giuridicamente
smontato. Ciò che la renderebbe inadeguata è la previsione che
chi non ha inquinato paga e chi sta sopra aree contaminate paga.
"Quanto? Una cifra per il danno ambientale che secondo Lupieri
non sarebbe definita, come non lo è neppure quella per non aver
concorso al contenimento. Quindi i soggetti obbligati a pagare la
bonifica sarebbero tanto i responsabili della contaminazione
diretta, quanto i titolari di doveri di custodia delle aree
contaminate.
"Unica nota positiva è l'aver messo al punto primo della prima
fase il completamento delle caratterizzazioni delle aree
pubbliche a terra e realizzazioni degli interventi di messa in
sicurezza e bonifica della falda acquifera, per i quali lavori
sono stati previsti 52 milioni. Ma è proprio riguardo ai
finanziamenti che non vi è certezza: mancano e sono vaghi.
Difficile pensare - continua Lupieri - che l'Autorità portuale
intervenga con 40 milioni, come che le ipotetiche transazioni con
le aziende facciano acquisire 160 milioni, come anche che i
ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e
Trasporti intervengano con cifre importanti, quali i 60 milioni
delle risorse programmatiche".
Per l'esponente del PD è ancor più grave che i finanziamenti
sarebbero stati ipotizzati senza studi di fattibilità o progetti
che li supportino. "Non si capisce quindi - dice Lupieri -
perché 40 milioni debbano essere destinati al depuratore del sito
inquinato che dalle Noghere convoglierà con un tubone i liquami
della falda acquifera a Servola".
Per il consigliere si tratterebbe di finanziamenti virtuali,
semplici ipotesi di spesa in assenza totale di progetti concreti.
Grave inoltre che non si parli delle vere e proprie bonifiche del
territorio inquinato, una volta caratterizzato, e dei suoi costi.
"Utile certamente la caratterizzazione e la realizzazione degli
interventi di bonifica dell'area marino costiera inclusa nel
perimetro SIN, cioè la baia di Muggia. Ma certamente il futuro di
Trieste dipende dalla bonifica dell'area a terra. Quindi un
documento negativo - conclude Lupieri - che ci fa tornare
indietro e che ignora la legge nazionale 252 Matteoli, che ci
faceva ben sperare".