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PD: Lupieri, delibera su bonifiche blocca sviluppo Trieste

20.01.2009
18:26
(ACON) Trieste, 20 gen - COM/ET - "Con la delibera regionale sull'accordo di programma per la bonifica del sito inquinato di interesse nazionale di Trieste, torniamo al nulla che avevamo prima del 2003 e si blocca lo sviluppo industriale ed economico di Trieste per i prossimi 10 anni almeno".

E' questa l'opinione del consigliere regionale del PD Sergio Lupieri.

"L'unica certezza è che la delibera sarà impugnata con ricorsi al TAR che saranno regolarmente vinti da tutti i richiedenti. Infatti - così Lupieri - ogni suo punto può essere giuridicamente smontato. Ciò che la renderebbe inadeguata è la previsione che chi non ha inquinato paga e chi sta sopra aree contaminate paga.

"Quanto? Una cifra per il danno ambientale che secondo Lupieri non sarebbe definita, come non lo è neppure quella per non aver concorso al contenimento. Quindi i soggetti obbligati a pagare la bonifica sarebbero tanto i responsabili della contaminazione diretta, quanto i titolari di doveri di custodia delle aree contaminate.

"Unica nota positiva è l'aver messo al punto primo della prima fase il completamento delle caratterizzazioni delle aree pubbliche a terra e realizzazioni degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera, per i quali lavori sono stati previsti 52 milioni. Ma è proprio riguardo ai finanziamenti che non vi è certezza: mancano e sono vaghi. Difficile pensare - continua Lupieri - che l'Autorità portuale intervenga con 40 milioni, come che le ipotetiche transazioni con le aziende facciano acquisire 160 milioni, come anche che i ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e Trasporti intervengano con cifre importanti, quali i 60 milioni delle risorse programmatiche".

Per l'esponente del PD è ancor più grave che i finanziamenti sarebbero stati ipotizzati senza studi di fattibilità o progetti che li supportino. "Non si capisce quindi - dice Lupieri - perché 40 milioni debbano essere destinati al depuratore del sito inquinato che dalle Noghere convoglierà con un tubone i liquami della falda acquifera a Servola". Per il consigliere si tratterebbe di finanziamenti virtuali, semplici ipotesi di spesa in assenza totale di progetti concreti. Grave inoltre che non si parli delle vere e proprie bonifiche del territorio inquinato, una volta caratterizzato, e dei suoi costi.

"Utile certamente la caratterizzazione e la realizzazione degli interventi di bonifica dell'area marino costiera inclusa nel perimetro SIN, cioè la baia di Muggia. Ma certamente il futuro di Trieste dipende dalla bonifica dell'area a terra. Quindi un documento negativo - conclude Lupieri - che ci fa tornare indietro e che ignora la legge nazionale 252 Matteoli, che ci faceva ben sperare".