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UDC: Sasco, la posizione del Gruppo sulla legge elettorale

22.01.2009
18:07
(ACON) Trieste, 22 gen - COM/RC - L'UDC commenta, attraverso una presa di posizione del capogruppo consiliare regionale, Edoardo Sasco, il proprio atteggiamento sulla riforma della legge elettorale, in questi giorni al centro del dibattito politico, e sostiene che dei cambiamenti sono necessari ma attraverso un ragionamento complessivo con l'opposizione.

Bisogna migliorare la legge elettorale esistente - precisa l'esponente centrista - partendo dall'eliminazione del voto disgiunto (consentire di votare per un consigliere regionale di uno schieramento opposto a quello del candidato presidente prescelto), che crea confusione.

Il numero dei mandati elettivi - aggiunge Sasco - è un problema generale, che riguarda cioè tutte le Assemblee elettive e non solo la Regione. Non si può essere in via pregiudiziale contro il limite ai mandati, ma la soluzione non può prescindere dalla limitazione interna da parte dei partiti stessi che preveda, salvo motivate eccezioni, il rinnovamento in favore dei giovani.

Quanto alle quote rosa - così ancora il capogruppo dell'UDC - nelle ultime elezioni si è visto come fosse stata inutile la forzatura legislativa che doveva tutelare le donne. Fissare per legge il numero della loro presenza in Giunta e nelle liste elettorali è un esercizio di pura retorica, mentre ciò che veramente occorre è una maggiore partecipazione della componente femminile alla vita dei partiti, condizione preliminare per un loro successo elettorale. Le donne in politica danno sempre qualcosa di più e di diverso dagli uomini, ma il meccanismo complessivo riguardante la loro rappresentanza va ripensato.

Tutte le questioni elencate - conclude Sasco - poiché devono garantire il corretto funzionamento istituzionale, riguardano maggioranza e opposizione. Perciò è indispensabile un confronto con l'intero Consiglio. Qualcuno, però, non pensi di cogliere l'occasione per eliminare il doppio turno alle amministrative: al riguardo, l'UDC conferma la sua contrarietà.