IdV-Citt: Corazza, legge elettorale, sì a limite dei mandati
(ACON) Trieste, 22 gen - COM/DT - "Il limite dei mandati è
opportuno per evitare che si consolidino posizioni di troppo
potere in capo a singoli assessori o consiglieri regionali". Lo
scrive, in una nota, il consigliere regionale Alessandro Corazza.
Secondo l'esponente di IdV-Citt, "senza questo limite, che io
auspico essere di due mandati (e cioé di dieci anni), i cittadini
non sarebbero più tutelati e verrebbe meno la distinzione tra la
funzione esercitata in quel ruolo e la persona che la esercita.
Si verrebbero a creare dei clientelesmi personali che farebbero
diventare il sistema impenetrabile e stagnante.
Due mandati sono più che sufficienti perché un politico possa
dare il proprio contributo in idee ed energie, senza lasciarsi
cambiare troppo da quelle logiche di potere che inevitabilmente
finiscono per compromettere chi vive di politica.
Gli eletti devono avere chiaro in testa che sono prestati alla
politica al solo fine di esercitare il mandato ricevuto dai
cittadini che si esplicita nel programma elettorale. Questo
limite, commenta ancora, è un principio liberale e democratico
che funziona da garanzia per i cittadini affinché non si
instaurino dittature personalistiche. Un modello presente anche
nell'elezione del presidente degli Stati Uniti, che è eleggibile
per due sole volte.
Inoltre, un ricambio della classe politica può colmare meglio
quel solco che si va continuamente formando tra governanti e
società civile.
Pertanto, non sarebbe giustificabile che questo limite, che già
c'è per i sindaci di Comuni di una certa rilevanza, non valga
anche per i consiglieri regionali e i parlamentari, che, guarda
caso, sono coloro che detengono il potere legislativo e quindi
tendono a badare bene a tutelare se stessi.
Dovremmo sfruttare l'occasione per dare il buon esempio,
assumerci il compito di far tornare nella gente e nei giovani
innanzitutto il gusto dell'impegno civile volto a fare gli
interessi della collettività. Il primo esempio deve essere quindi
proprio quello di facilitare il rinnovamento e il ricambio della
politica, stimolando un'alternanza tra le occupazioni ordinarie
della vita e quelle della politica", conclude Corazza.