News


IdV-Citt: Corazza, legge elettorale, sì a limite dei mandati

22.01.2009
18:45
(ACON) Trieste, 22 gen - COM/DT - "Il limite dei mandati è opportuno per evitare che si consolidino posizioni di troppo potere in capo a singoli assessori o consiglieri regionali". Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale Alessandro Corazza.

Secondo l'esponente di IdV-Citt, "senza questo limite, che io auspico essere di due mandati (e cioé di dieci anni), i cittadini non sarebbero più tutelati e verrebbe meno la distinzione tra la funzione esercitata in quel ruolo e la persona che la esercita. Si verrebbero a creare dei clientelesmi personali che farebbero diventare il sistema impenetrabile e stagnante.

Due mandati sono più che sufficienti perché un politico possa dare il proprio contributo in idee ed energie, senza lasciarsi cambiare troppo da quelle logiche di potere che inevitabilmente finiscono per compromettere chi vive di politica.

Gli eletti devono avere chiaro in testa che sono prestati alla politica al solo fine di esercitare il mandato ricevuto dai cittadini che si esplicita nel programma elettorale. Questo limite, commenta ancora, è un principio liberale e democratico che funziona da garanzia per i cittadini affinché non si instaurino dittature personalistiche. Un modello presente anche nell'elezione del presidente degli Stati Uniti, che è eleggibile per due sole volte.

Inoltre, un ricambio della classe politica può colmare meglio quel solco che si va continuamente formando tra governanti e società civile.

Pertanto, non sarebbe giustificabile che questo limite, che già c'è per i sindaci di Comuni di una certa rilevanza, non valga anche per i consiglieri regionali e i parlamentari, che, guarda caso, sono coloro che detengono il potere legislativo e quindi tendono a badare bene a tutelare se stessi.

Dovremmo sfruttare l'occasione per dare il buon esempio, assumerci il compito di far tornare nella gente e nei giovani innanzitutto il gusto dell'impegno civile volto a fare gli interessi della collettività. Il primo esempio deve essere quindi proprio quello di facilitare il rinnovamento e il ricambio della politica, stimolando un'alternanza tra le occupazioni ordinarie della vita e quelle della politica", conclude Corazza.