V Comm: assessore Seganti illustra ddl sicurezza (1)
(ACON) Trieste, 27 gen - RC - La Regione ha un fondamentale
ruolo: raccordare le politiche di sicurezza nazionali con quelle
locali sviluppando un sistema integrato di contrasto alla
criminalità. Secondo, assicurare sostegno, anche finanziario,
alle politiche di sicurezza urbana e coordinarle. E' in tale
ottica - ha spiegato l'assessore Federica Seganti alla V
Commissione consiliare presieduta da Roberto Marin (PdL) - che la
Giunta ha ridefinito la legge regionale 62/1988 sulla materia.
Quattro i Capi - ha aggiunto la Seganti - che si occupano,
rispettivamente, delle disposizioni generali (Capo I), degli
interventi per la sicurezza urbana e territoriale (Capo II),
dell'ordinamento della polizia locale (Capo III) e delle
disposizioni finali e transitorie (Capo IV).
Entrando nel merito degli articoli più significativi, la Regione
sostiene lo scambio di informazioni sui fenomeni criminali e
sulle situazioni a rischio anche attraverso tecnologie a ciò
finalizzate e la condivisione delle banche dati, promuove il
coordinamento regionale per la gestione delle emergenze e
l'istituzione dei corpi di polizia locale (si prevede l'impiego
di circa mille persone). Sono, inoltre, previsti interventi
regionali a sostegno di politiche di sicurezza transfrontaliere.
E' istituita la Conferenza regionale sulla sicurezza integrata
quale sede di confronto e monitoraggio, aperta alla
collaborazione con soggetti come le autorità di pubblica
sicurezza, i rappresentanti delle Forze di polizia dello Stato, e
le Università.
Per eventi che possano pregiudicare la sicurezza dei cittadini,
la tutela dell'ambiente e del territorio, è prevista l'Unità di
pronto intervento con competenza sull'intera regione, costituito
dal personale di polizia locale su indicazione delle
Amministrazioni di appartenenza, ma anche da volontari della
protezione civile e del Corpo forestale regionale. Ai volontari
per la sicurezza, iscritti in apposito elenco regionale e
chiamati a operare sotto il coordinamento della polizia locale,
la Regione fornisce formazione e attrezzatura.
La Giunta sostiene le linee strategiche con il Programma di
finanziamento annuale, attraverso il quale si definiscono le
situazioni di criticità e le priorità nonché le risorse da
destinare ai progetti.
I Comuni e le Province istituiscono i Corpi di polizia locale
(dove per Corpo si intende una struttura complessa, anche a
carattere intercomunale, a cui siano addetti almeno sette
operatori), con una deroga in favore dei Comuni con meno di 1.500
abitanti (almeno tre operatori). Al fine di assicurare un
servizio omogeneo, sono previsti degli standard di operatività.
Viene realizzato un raccordo telematico tra i comandi della
polizia locale e la Regione, nonché un numero telefonico unico
per chiamare la polizia locale.
Il personale ha la qualifica di agente di pubblica sicurezza ed è
dotato di armi e strumenti di auto-tutela. La Regione promuove,
mediante la Scuola per la polizia locale del Friuli Venezia
Giulia, corsi di formazione e di aggiornamento obbligatori.
I comandanti dei corpi di polizia locale costituiscono il
Comitato tecnico regionale, avente funzioni di studio e
consulenza. La giornata della polizia locale sarà il 20 gennaio.
Agli Enti locali sono concessi due anni per adeguare i propri
regolamenti, condizione necessaria per accedere ai finanziamenti.
(segue)
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