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V Comm: assessore Seganti illustra ddl sicurezza (1)

27.01.2009
10:42
(ACON) Trieste, 27 gen - RC - La Regione ha un fondamentale ruolo: raccordare le politiche di sicurezza nazionali con quelle locali sviluppando un sistema integrato di contrasto alla criminalità. Secondo, assicurare sostegno, anche finanziario, alle politiche di sicurezza urbana e coordinarle. E' in tale ottica - ha spiegato l'assessore Federica Seganti alla V Commissione consiliare presieduta da Roberto Marin (PdL) - che la Giunta ha ridefinito la legge regionale 62/1988 sulla materia.

Quattro i Capi - ha aggiunto la Seganti - che si occupano, rispettivamente, delle disposizioni generali (Capo I), degli interventi per la sicurezza urbana e territoriale (Capo II), dell'ordinamento della polizia locale (Capo III) e delle disposizioni finali e transitorie (Capo IV).

Entrando nel merito degli articoli più significativi, la Regione sostiene lo scambio di informazioni sui fenomeni criminali e sulle situazioni a rischio anche attraverso tecnologie a ciò finalizzate e la condivisione delle banche dati, promuove il coordinamento regionale per la gestione delle emergenze e l'istituzione dei corpi di polizia locale (si prevede l'impiego di circa mille persone). Sono, inoltre, previsti interventi regionali a sostegno di politiche di sicurezza transfrontaliere.

E' istituita la Conferenza regionale sulla sicurezza integrata quale sede di confronto e monitoraggio, aperta alla collaborazione con soggetti come le autorità di pubblica sicurezza, i rappresentanti delle Forze di polizia dello Stato, e le Università. Per eventi che possano pregiudicare la sicurezza dei cittadini, la tutela dell'ambiente e del territorio, è prevista l'Unità di pronto intervento con competenza sull'intera regione, costituito dal personale di polizia locale su indicazione delle Amministrazioni di appartenenza, ma anche da volontari della protezione civile e del Corpo forestale regionale. Ai volontari per la sicurezza, iscritti in apposito elenco regionale e chiamati a operare sotto il coordinamento della polizia locale, la Regione fornisce formazione e attrezzatura.

La Giunta sostiene le linee strategiche con il Programma di finanziamento annuale, attraverso il quale si definiscono le situazioni di criticità e le priorità nonché le risorse da destinare ai progetti. I Comuni e le Province istituiscono i Corpi di polizia locale (dove per Corpo si intende una struttura complessa, anche a carattere intercomunale, a cui siano addetti almeno sette operatori), con una deroga in favore dei Comuni con meno di 1.500 abitanti (almeno tre operatori). Al fine di assicurare un servizio omogeneo, sono previsti degli standard di operatività.

Viene realizzato un raccordo telematico tra i comandi della polizia locale e la Regione, nonché un numero telefonico unico per chiamare la polizia locale.

Il personale ha la qualifica di agente di pubblica sicurezza ed è dotato di armi e strumenti di auto-tutela. La Regione promuove, mediante la Scuola per la polizia locale del Friuli Venezia Giulia, corsi di formazione e di aggiornamento obbligatori.

I comandanti dei corpi di polizia locale costituiscono il Comitato tecnico regionale, avente funzioni di studio e consulenza. La giornata della polizia locale sarà il 20 gennaio. Agli Enti locali sono concessi due anni per adeguare i propri regolamenti, condizione necessaria per accedere ai finanziamenti. (segue)

(immagini tv)