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II Comm: audizioni Friulia, Frie, Confidi su credito imprese

29.01.2009
14:46
(ACON) Trieste, 29 gen - DT - La crisi, le politiche integrate sul credito alle imprese, la difficoltà soprattutto delle piccole e medie aziende. A volere un approfondimento - alla luce del momento economico e finanziario così difficile - con Friulia, Frie e i Confidi del Friuli Venezia Giulia è stata la II Commissione consiliare, presieduta da Maurizio Franz, della Lega Nord.

"Viviamo un momento deficitario, sul futuro non possiamo fare altro se non delle ipotesi" ha annotato Augusto Antonucci, presidente di Friulia Holding. Che però ha aggiunto anche una nota di ottimismo: "Friulia ha predisposto un piano di sostegno alle piccole e medie imprese della regione da 50 milioni di euro. Il nodo è che Friulia può venire incontro soltanto a quelle aziende che possiedono un capitale sociale, quando la realtà è, invece, che tra loro molte sono sottocapitalizzate. E se è vero che non c'è stato settore che non abbia ricevuto un qualche aiuto, è anche vero che non bussano in tanti alla nostra porta. L'importante, però, è dare al mercato, all'esterno, un messaggio di ottimismo e fiducia. A questo servono i 50 milioni: per quelle aziende che vogliono investire, per coloro che intendono crearsi opportunità di business anche in questo momento difficile. Perché non bisogna perdere tempo, né voltarsi indietro, né disperdere i quattrini che ci sono. Oggi, un imprenditore con noi trova la soluzione ai suoi problemi di cassa, perché la stessa presenza di Friulia è una garanzia nei confronti degli istituti bancari. Abbiamo dato poi, ha ricordato ancora Antonucci, 75 milioni di euro a Mediocredito negli ultimi due mesi perché continuasse nella sua operatività".

E sulle polemiche di questi giorni, Antonucci ha difeso Friulia Holding e gli obiettivi: "Al passato si può tornare, basta che la Giunta lo voglia. Ma i vantaggi della Holding sono noti a tutti, come l'alta capitalizzazione. La Friulia di quattro anni fa non avrebbe potuto mettere sul piatto quei 50 milioni. Comunque, non si possono ripristinare vecchie leggi perché ce lo impedisce l'UE. Quello che il momento richiede è una grande serenità di intenti".

Si ritrova con gli euro contati il Frie, Fondo di rotazione per le iniziative economiche, come ha spiegato il suo presidente Mario Zarli. "Il Frie ha impegnato l'impegnabile dei suoi fondi: basti dire che in 5 anni è stato erogato un miliardo e 500 milioni di euro di finanziamenti a tasso agevolato, nel 2008 invece 507 milioni quando la media si è sempre attestata sui 250-300 milioni. In portafoglio abbiamo finora domande di contributi per 564 milioni. La media delle insolvenze, per il 2008, è stata dell' 1,50%, la metà rispetto al sistema bancario (3,3%). Adesso, con queste cifre e visto che le risorse non sono infinite, noi possiamo fare due cose: selezionare le imprese o i settori di intervento, oppure ricevere una nuova provvista di fondi. Abbiamo persino ipotizzato di impegnare le future semestralità che rientreranno mano a mano nell'anno, oppure stornare gli interessi, ma ciò vorrebbe dire indebitare la Regione. Quel che è certo è che tra qualche mese non avremo più liquidità".

A intervenire, anche i Confidi e i Congafi regionali (da Confidimprese FVG ai Confidi di Gorizia, Friuli, Trieste e Pordenone, e poi i Congafi di Trieste e Pordenone) oltre alla Finreco. Il quadro d'insieme non è molto roseo, le difficoltà stanno tutte nel forte restringimento del credito (soprattutto verso quelle imprese considerate più a rischio), con la conseguenza che anche le aziende più virtuose si sono ritrovare in difficoltà. Poi c'è la sempre maggiore istanza da parte delle banche al Confidi per garantire anche gli affidamenti già in essere (e difatti, il ricorso alla garanzia Confidi è salito del 12,5% nel 2008), mentre calano gli investimenti, aumentano le passività e le insolvenze, anche se gli affidamenti garantiti non regolari restano comunque di modesta entità (sotto il 4% al 31 dicembre) ma il trend è in crescita. Allora, la soluzione potrebbe essere questa, hanno detto i Confidi: assicurare proprio ai Confidi le necessarie e dirette dotazioni finanziarie per permettere l'aumento del massimale di fidi garantibili a ogni impresa e l'aumento dell'aliquota di garanzia di rischio assunta dal Confidi (precisamente, dal 50 al 75%).

Parlando di numeri, il Congafi di Trieste fa notare che nell'intero 2008, in tutto il Friuli Venezia Giulia, sono state avanzate 467 richieste di ammortizzatori sociali, mentre solo a gennaio a Pordenone ne hanno fatto richiesta 195 lavoratori e a Udine 580. Siamo, cioè, a quota 780 richieste. "Con la Regione, ha sottolineato Dario Bruni, presidente Congafi artigiani di Trieste, che ha tagliato le risorse. Tra una manciata di giorni, noi non avremo più fondi".

Altre richieste: un dialogo più stretto tra la Regione (attraverso Friulia), gli istituti di credito e le imprese, una maggiore velocità di accesso al credito (il che significa sburocratizzare), un'attenzione particolare alle aree di confine e anche alle piccole e medie cooperative, come ha evidenziato Livio Marchetti per Finreco.

(immagini tv)