IdV-Citt: Colussi e Agnola, Giunta sottovaluta crisi in FVG
(ACON) Trieste, 30 gen - COM/MPB - "Siamo fortemente
preoccupati, affermano in una nota Piero Colussi e Enio Agnola
del gruppo consiliare Italia dei Valori-Cittadini, per quanto
ascoltato nell'audizione di giovedì in II Commissione a proposito
delle gravi e crescenti difficoltà che il sistema delle imprese
della nostra regione incontra in conseguenza della recessione
economica. Le preoccupate analisi di Confidi, Congafi, Frie e
Friulia Holding stanno lì a dimostrarlo.
"Ancor di più - sottolineano - preoccupa la sensazione che il
Governo regionale, al pari di quello nazionale, non abbia ancora
elaborato una manovra convincente e, soprattutto, delineato un
piano organico di interventi finanziari a sostegno delle esigenze
di liquidità delle aziende alle prese con la contrazione dei
fatturati e la stretta creditizia.
"In questo scenario a tinte fosche - proseguono i due consiglieri
- dobbiamo purtroppo inserire anche lo scontro tra Stato e
Regioni in merito al finanziamento degli ammortizzatori sociali.
L'assessore al lavoro e formazione Alessia Rosolen dice che il
Friuli Venezia Giulia ha già fatto il suo, quasi a voler scansare
la perentoria richiesta fatta alle Regioni da parte del ministro
per l'Economia Giulio Tremonti di finanziare per almeno 2,65
miliardi questi interventi. Vien da pensare, però, che i 16
milioni di euro stanziati dalla Giunta per le politiche attive
del lavoro siano di gran lunga insufficienti, così come a rischio
sono i fondi reperiti tramite il Fondo sociale europeo.
"Riguardo al FSE, infatti - insistono Agnola e Colussi - la
Giunta deve pretendere dal Governo massima trasparenza per
evitare che, dopo la richiesta dei 2,6 miliardi di euro sui quali
deve aprirsi un serio confronto, il Governo decida di intaccare
anche le somme relative al cofinanziamento dei Fondi europei che
le Regioni, compresa la nostra, appunto dichiarano di aver già
impegnato per incentivare l'occupazione.
"In altre parole - avvertono gli esponenti di IdV-Cittadini -
temiamo che, dopo la pretesa della compartecipazione per 2,6
miliardi, vi sia anche quella pretesa di utilizzare i fondi
europei. Preoccupazioni fondate, del resto, avendo a che fare con
un Governo che per far fronte alla crisi economica - concludono -
non esita a utilizzare i fondi FAS (fondi aree svantaggiate),
ancora una volta a danno delle Regioni e delle aree più
svantaggiate".