CR: mozione politiche sanitarie per stranieri, dibattito (6)
(ACON) Trieste, 02 feb - ET - No alla clandestinità sanitaria,
sì alla salute per tutti che si trasforma in un vantaggio e una
sicurezza condivisa. Così il consigliere del PD Franco Codega,
primo a intervenire nella discussione sulla mozione sulle cure
per gli stranieri irregolari. Gli immigrati contribuiscono con le
loro tasse al buon andamento dello Stato e della Regione e su 2
miliardi 300 milioni che l'ente regionale spende per la sanità,
1900 euro vanno all'anno a persona, mentre per gli irregolari si
spendono 21 euro a testa, sempre all'anno.
È una polemica pretestuosa e come tale verrà rigettata. Per Paolo
Ciani (PdL) ci vuole chiarezza sui dati che ancora mancano. Il
consigliere di maggioranza ha evidenziato come, abrogando la
legge sull'immigrazione, si siano tagliate previsioni che
comprendevano cure psicologiche agli immigrati, fatto questo che
rimette tutti i cittadini sullo stesso piano.
È più facile tutelare i principi cristiani difendendo un presepe
invece di manifestare accoglienza anche agli immigrati. Annamaria
Menosso (PD) si rifà alle virtù cristiane dell'accoglienza e al
codice deontologico dei medici, che obbliga al superamento delle
discriminazioni. Negare le cure significa andare contro i
principi cristiani, principi fondamentali e irrinunciabili, tra i
quali c'è anche la previsione di condividere con i bisognosi.
Secondo Igor Kocijancic (SA) il tenore del dibattito e le
questioni attorno al diritto alla preghiera stanno portando la
discussione ai limiti del civile ragionare. Il consigliere ha
chiesto alla Giunta di non tradurre in fatti iniziative che ci
portano fuori dal dettato costituzionale, ma di mantenere dritta
la barra del timone democratico e di continuare ad assistere chi
ne ha bisogno.
Le cifre non sono fasulle e sono modeste, questo ci riporta con i
piedi per terra. Roberto Antonaz (SA) stigmatizza il fatto che
sia la percezione generalizzata, e non i fatti, a definire il
tempo della politica. Non diamo spazio ai ragionamenti che in
questi giorni stanno facendo protestare gli operai inglesi contro
i lavoratori italiani, da nazione civile dovremmo rigettarli
invece di fomentarli. Ridiamo spazio all'intelligenza.
(segue)