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CR: mozione politiche sanitarie per stranieri, dibattito (6)

02.02.2009
17:30
(ACON) Trieste, 02 feb - ET - No alla clandestinità sanitaria, sì alla salute per tutti che si trasforma in un vantaggio e una sicurezza condivisa. Così il consigliere del PD Franco Codega, primo a intervenire nella discussione sulla mozione sulle cure per gli stranieri irregolari. Gli immigrati contribuiscono con le loro tasse al buon andamento dello Stato e della Regione e su 2 miliardi 300 milioni che l'ente regionale spende per la sanità, 1900 euro vanno all'anno a persona, mentre per gli irregolari si spendono 21 euro a testa, sempre all'anno.

È una polemica pretestuosa e come tale verrà rigettata. Per Paolo Ciani (PdL) ci vuole chiarezza sui dati che ancora mancano. Il consigliere di maggioranza ha evidenziato come, abrogando la legge sull'immigrazione, si siano tagliate previsioni che comprendevano cure psicologiche agli immigrati, fatto questo che rimette tutti i cittadini sullo stesso piano.

È più facile tutelare i principi cristiani difendendo un presepe invece di manifestare accoglienza anche agli immigrati. Annamaria Menosso (PD) si rifà alle virtù cristiane dell'accoglienza e al codice deontologico dei medici, che obbliga al superamento delle discriminazioni. Negare le cure significa andare contro i principi cristiani, principi fondamentali e irrinunciabili, tra i quali c'è anche la previsione di condividere con i bisognosi.

Secondo Igor Kocijancic (SA) il tenore del dibattito e le questioni attorno al diritto alla preghiera stanno portando la discussione ai limiti del civile ragionare. Il consigliere ha chiesto alla Giunta di non tradurre in fatti iniziative che ci portano fuori dal dettato costituzionale, ma di mantenere dritta la barra del timone democratico e di continuare ad assistere chi ne ha bisogno.

Le cifre non sono fasulle e sono modeste, questo ci riporta con i piedi per terra. Roberto Antonaz (SA) stigmatizza il fatto che sia la percezione generalizzata, e non i fatti, a definire il tempo della politica. Non diamo spazio ai ragionamenti che in questi giorni stanno facendo protestare gli operai inglesi contro i lavoratori italiani, da nazione civile dovremmo rigettarli invece di fomentarli. Ridiamo spazio all'intelligenza.

(segue)