UDC: Sasco, dubbi su idoneità struttura che accoglie Eluana Englaro
(ACON) Trieste, 04 feb - COM/MPB - "I dubbi del ministro del
welfare Maurizio Sacconi sul ruolo rivestito dall'ASP "La Quiete"
di Udine in relazione al ricovero di Eluana Englaro, sono le
stesse che avevano spinto l'UDC a presentare una interrogazione
urgente all'assessore alla salute e protezione sociale Vladimiro
Kosic, il quale ci ha fornito una risposta rassicurante sulle
finalità esclusivamente assistenziali dell'accoglienza della
disabile nella struttura geriatrica friulana, mentre ora sembra
che le cose stiano andando in modo irrimediabilmente diverso".
Si pronuncia così Edoardo Sasco, presidente del Gruppo consiliare
dell'UDC, di fronte alle insistenti notizie sull'avvio di un
protocollo finalizzato alla progressiva sospensione
dell'idratazione e dell'alimentazione di Eluana Englaro,
ricoverata nella sezione geriatria dell'ASP La Quiete che non è
però una struttura sanitaria bensì una normale casa di risposo
convenzionata con la Regione.
"La sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione è invece
una prestazione di tipo sanitario, afferma il capogruppo UDC, per
la quale la stessa Corte d'Appello di Milano ha prescritto la
somministrazione di sedativi per attenuare le eventuali
sofferenze e non si comprende come questo possa avvenire in una
struttura che non abbia caratteristiche specifiche di tipo
sanitario.
"Pertanto, continua Sasco, permangono forti perplessità sia
sull'adeguatezza della casa di riposo a svolgere funzioni che
siano diverse dall'assistenza alle persone disabili, sia
sull'utilizzo di personale comunque dipendente dal sistema
sanitario regionale, che dovrebbe comunque richiedere e ottenere
al riguardo una specifica autorizzazione, però non conciliabile
con l'asserita estraneità del nostro servizio sanitario regionale
da ogni intervento diretto o indiretto per porre fine alla vita
di Eluana.
"Questa triste vicenda, conclude il capogruppo UDC, si gioca
sciaguratamente sul piano di dispute di carattere legale e
formale, mentre c'è di mezzo una vita umana, che non può essere
soppressa né per sentenza né con espedienti di tipo burocratico,
ragion per cui Regione e Ministero per la salute devono puntare
invece solo alla sostanza, che è quella di non consentire un
disegno finalizzato alla introduzione dell'eutanasia nel nostro
Paese".