Giornata ricordo, mostra e libro in Consiglio (2)
(ACON) Trieste, 10 feb - DT - La pubblicazione (237 pagine, SBC
Edizioni, 18 euro) e la mostra (un pannello per ogni famiglia
esule) sono state pensate e fortemente volute dal Circolo
ricreativo Villotte, un lavoro immane di ascolto e sintesi, una
ricostruzione che vuole lasciare ai giovani una testimonianza
forte, monito perché si sappia cosa generino le guerre.
Alle Villotte, queste incolte praterie estese a nord di
Pordenone, arrivò una quarantina di famiglie di esuli provenienti
da vari campi profughi (Trieste, Cremona, Brescia, Altamura), in
realtà avevano lasciato Pola, Visignano, Rovigno, Parenzo,
Cittanova, Buie, Umago, Portole, Pirano, Visinada. E così, si
scopre lo smarrimento di chi per primo, nell'ottobre del 1957, si
insedia in "quella pietraia infinita, il podere numero 27, con
l'elettricità non ancora allacciata e i terreni mai coltivati.
Con un viaggio avevamo fatto due espatri: nel primo eravamo
usciti dal nostro paese divenuto per noi straniero; nel secondo,
eravamo entrati in quello che era il nostro, ma dove eravamo
considerati stranieri". E poi, la nostalgia e il profumo del
mare, l'alba sulle "rive", la terra morbida e fertile
dell'Istria, le vigne e gli ulivi, la malvasia e il terrano, il
ballo sulla piazzetta, le partite a pallone, le carte la domenica
pomeriggio, gli anni spensierati che non tornano più, i canti di
cui si scordano le parole, nulla più da rivendicare, i camion, le
poche cose radunate, italiani senza lingua e religione, il campo
profughi, il freddo, le coperte militari sporche di sangue,
Trieste italiana e "il funerale della nostra terra", San Marco
come protettore della nuova comunità e il leone come simbolo, i
dolori alle ossa per una terra che non si arrende, una casa da
riscattare uguale a tutte le altre con un ettaro di vigneto, la
stalla e gli attrezzi da lavoro per domare i campi.
La mostra rimarrà aperta sino al 27 marzo (con orario da lunedì a
giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30; venerdì
9.30-12.30), inclusa un'apertura straordinaria domenica 15
febbraio, occasione che consentirà di visitare anche la mostra di
quadri e fotografie di Luigi Spacal.
(foto; immagini alle tv)
(fine)