PdL: Bucci, Ferriera, il rilascio dell'AIA? Un fallimento
(ACON) Trieste, 12 feb - COM/DT - "La minaccia della chiusura
dell'altoforno numero 2 della Ferriera di Servola da parte della
Lucchini-Severstal evidenzia il fallimento del rilascio dell'AIA,
un atto politico voluto con forza dalla Giunta Illy e assunto in
barba alla contrarietà allora espressa dal Comune di Trieste". Ad
affermarlo, è il consigliere regionale del PdL Maurizio Bucci che
replica alle dichiarazioni della proprietà dello stabilimento
siderurgico innescate dalla diffida della Regione.
"La chiara sfida psicologica della Lucchini-Severstal
all'opinione pubblica - rileva Bucci - evidenzia tutta la
malafede dell'azienda che, nonostante le precise prescrizioni
notificate oltre un anno fa al momento del rilascio della
certificazione ambientale, solo alla vigilia di Natale - a una
settimana cioé dalla scadenza delle imposizioni - si è accorta
del necessario restauro straordinario dell'altoforno numero 2,
dichiarato allora irrecuperabile.
E' del tutto inutile ora cercare di ribaltare la situazione
tentando di far risultare la Regione insensibile all'occupazione
cittadina. Se esiste ancora qualche regola che tutti,
istituzioni, aziende e cittadini, devono rispettare, allora la
Lucchini ha solamente due possibilità: adeguare in trenta giorni
l'altoforno numero 2, principale responsabile degli inquinamenti
ambientali (operazione ormai impossibile a causa dell'inerzia
della società), o fermare l'attività per rispettare i tempi e le
procedure di sicurezza.
Una situazione drammatica - prosegue l'esponente del centrodestra
- che vede, adesso, Roberto Cosolini, assessore regionale uscente
e responsabile della delibera per il rilascio dell'AIA, lanciare
proclami di sostegno ai lavoratori e messaggi di collaborazione
per una soluzione responsabile.
L'unico percorso serio sarebbe stato quello di affrontare
all'epoca un processo di dismissione dello stabilimento
siderurgico in date concertate, con un'azione coordinata tra enti
per il reinserimento lavorativo dei dipendenti della Ferriera
senza false illusioni, e non il rilascio di una cambiale in
bianco, quale è stata l'AIA, documento apparso sin dall'inizio
come impossibile da rispettare.
Non dimentico - dichiara ancora Bucci - le lunghissime riunioni
coordinate dall'allora assessore all'Ambiente Gianfranco
Moretton, alle quali ha preso parte anche Cosolini: incontri
fiume che iniziavano al mattino e finivano a tarda sera senza
arrivare ad alcun risultato concreto e senza la volontà di
accettare la riconversione dell'impianto o il reinserimento del
personale, come da me proposto per conto del Comune di Trieste
per il quale allora ricoprivo la carica di assessore
all'Ambiente. Ora Cosolini parla di responsabilità collettiva, ma
la responsabilità è tutta sua e della Giunta di cui allora faceva
parte.
Non si preoccupi, dunque, l'ex assessore Cosolini, anche il PdL
saprà fare la sua parte, come ha già dimostrato fin dal primo
giorno, confermando - conclude Bucci - che, alla luce dei fatti,
la proposta di dismettere e riconvertire l'impianto rimane
l'unica soluzione per garantire la salute di tutti, operai
inclusi".