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PdL: Bucci, Ferriera, il rilascio dell'AIA? Un fallimento

12.02.2009
16:55
(ACON) Trieste, 12 feb - COM/DT - "La minaccia della chiusura dell'altoforno numero 2 della Ferriera di Servola da parte della Lucchini-Severstal evidenzia il fallimento del rilascio dell'AIA, un atto politico voluto con forza dalla Giunta Illy e assunto in barba alla contrarietà allora espressa dal Comune di Trieste". Ad affermarlo, è il consigliere regionale del PdL Maurizio Bucci che replica alle dichiarazioni della proprietà dello stabilimento siderurgico innescate dalla diffida della Regione.

"La chiara sfida psicologica della Lucchini-Severstal all'opinione pubblica - rileva Bucci - evidenzia tutta la malafede dell'azienda che, nonostante le precise prescrizioni notificate oltre un anno fa al momento del rilascio della certificazione ambientale, solo alla vigilia di Natale - a una settimana cioé dalla scadenza delle imposizioni - si è accorta del necessario restauro straordinario dell'altoforno numero 2, dichiarato allora irrecuperabile.

E' del tutto inutile ora cercare di ribaltare la situazione tentando di far risultare la Regione insensibile all'occupazione cittadina. Se esiste ancora qualche regola che tutti, istituzioni, aziende e cittadini, devono rispettare, allora la Lucchini ha solamente due possibilità: adeguare in trenta giorni l'altoforno numero 2, principale responsabile degli inquinamenti ambientali (operazione ormai impossibile a causa dell'inerzia della società), o fermare l'attività per rispettare i tempi e le procedure di sicurezza.

Una situazione drammatica - prosegue l'esponente del centrodestra - che vede, adesso, Roberto Cosolini, assessore regionale uscente e responsabile della delibera per il rilascio dell'AIA, lanciare proclami di sostegno ai lavoratori e messaggi di collaborazione per una soluzione responsabile. L'unico percorso serio sarebbe stato quello di affrontare all'epoca un processo di dismissione dello stabilimento siderurgico in date concertate, con un'azione coordinata tra enti per il reinserimento lavorativo dei dipendenti della Ferriera senza false illusioni, e non il rilascio di una cambiale in bianco, quale è stata l'AIA, documento apparso sin dall'inizio come impossibile da rispettare.

Non dimentico - dichiara ancora Bucci - le lunghissime riunioni coordinate dall'allora assessore all'Ambiente Gianfranco Moretton, alle quali ha preso parte anche Cosolini: incontri fiume che iniziavano al mattino e finivano a tarda sera senza arrivare ad alcun risultato concreto e senza la volontà di accettare la riconversione dell'impianto o il reinserimento del personale, come da me proposto per conto del Comune di Trieste per il quale allora ricoprivo la carica di assessore all'Ambiente. Ora Cosolini parla di responsabilità collettiva, ma la responsabilità è tutta sua e della Giunta di cui allora faceva parte.

Non si preoccupi, dunque, l'ex assessore Cosolini, anche il PdL saprà fare la sua parte, come ha già dimostrato fin dal primo giorno, confermando - conclude Bucci - che, alla luce dei fatti, la proposta di dismettere e riconvertire l'impianto rimane l'unica soluzione per garantire la salute di tutti, operai inclusi".