Pari opportunità: tolleranza zero a violenza sulle donne
(ACON) Trieste, 16 feb - COM/AB - La Commissione regionale per
le pari opportunità ha focalizzato anche per quest'anno la
propria attenzione sul tema della violenza, cercando di incidere
su un argomento così tristemente d'attualità. Lo afferma, in una
nota, la presidente Santa Zannier che aggiunge:
"Lo stupro è sicuramente uno dei crimini più efferati, al quale
molto spesso non corrisponde una condanna esemplare. E, a ben
vedere, come la cronaca di questi giorni sembra evidenziare, tale
crimine ha una recrudescenza secondo modalità da far presupporre
l'idea di impunità. I criminali, perché tali sono, sono spesso
mariti, compagni, parenti ai quali si aggiungono immigrati e
altri ancora. Pertanto, tragedia nella tragedia, da un lato una
donna violata, dall'altro un criminale che il più delle volte
sembra restare impunito.
"Quali le motivazioni? La legge contro la violenza sulle donne è
forse normativa di serie B? Non possiamo, alla luce dei fatti,
non riflettere sul fatto che troppa indulgenza rischia di creare
un impulso che porta all'emulazione con l'aspettativa di uscirne
indenni. Sono ancora troppi coloro che ancora non hanno la
consapevolezza non solo della parità sessuale, ma soprattutto del
rispetto della donna come individuo e della sua dignità. Vorremmo
che tali uomini, se così si possono chiamare, comprendessero cosa
significa per una donna essere la vittima designata per la
violenza e subire uno stupro.
"Sono storie di paura, di città insicure, di mariti o compagni
violenti, di immigrazione criminale, di donne e ragazze
considerate prede. Vorremmo comprendessero la rabbia, il panico,
l'umiliazione, il dolore, la vergogna, quella vergogna che ti fa
sentire sporca, che ti impedisce di parlare e anche di guardarti
allo specchio: quel dolore che ti accompagnerà per tutta la vita
come il peggiore degli incubi annientando la tua autostima, la
fierezza, la forza e la determinazione della donna così
faticosamente raggiunte.
"Gli stupratori sono assassini perchè uccidono la dignità, ti
fanno vivere nel terrore, ti impediscono di dimenticare.
Il nostro è un Paese dove l'informazione televisiva dà il massimo
spazio allo stupro e al successivo tentativo di linciaggio,
alimentando in qualche modo lo spirito di emulazione anche da
parte dei giovani e giovanissimi (riprese di stupri documentati
con il telefonino).
"E' necessario insistere su un cambiamento culturale di base, ma
forse questa idea è poco politica, troppo domestica e purtroppo
lascia il tempo che trova. Si dà troppo spazio a programmi e
letture da cui si evince che il mondo è fatto per i più forti che
devono dominare i più deboli. Lo stupro non nasce sempre da un
desiderio sessuale, ma troppo spesso dalla voglia di ferire,
avvilire e punire la donna in quanto tale. Il nostro vuole
comunque essere un appello alle donne che subiscono qualsiasi
tipo di violenza: tolleranza zero - denuncia immediata per
qualsiasi sopruso che leda la nostra dignità di donne".