PD: Brandolin e Brussa, no a centrale nucleare a Monfalcone
(ACON) Trieste, 26 feb - COM/RC - Interrogazione a risposta
immediata del gruppo consiliare regionale del PD, primo
firmatario Giorgio Brandolin, e interpellanza del collega di
gruppo Franco Brussa per dire no alla costruzione di una centrale
nucleare a Monfalcone.
La scelta del Governo Berlusconi - si legge nei due documenti
presentati alla Giunta regionale - di spingere sulla costruzione
di 4 nuovi reattori avrebbe coinvolto anche il Friuli Venezia
Giulia, che stando a quanto riportato dagli organi di
informazione si sarebbe reso disponibile prendendo in
considerazione un raddoppio del sito della centrale di Krko, ma
soprattutto indicando come unico sito possibile quello occupato
dalla centrale termoelettrica di Monfalcone viste le
infrastrutture già esistenti.
I due consiglieri, intervenendo in merito alla possibile scelta
di quel sito, fanno presente che Monfalcone e tutto il territorio
attorno alla città hanno pagato e pagano costi ambientali molto
alti per la presenza della centrale termoelettrica, in cui
funzionano ancora il gruppo a olio pesante e quello a carbone. I
dati sulla forte presenza, in quell'area, delle patologie
tumorali e dei conseguenti decessi sono una drammatica prova
delle fonti inquinanti.
Nel 1999, il Governo D'Alema privatizzò Enel e contestualmente
previde una trasformazione delle centrali termoelettriche consona
dell'ambiente, indicando come data limite il 2008. In realtà la
trasformazione è ben lungi dall'essere attuata - scrive
l'esponente del centro-sinistra. Allora come può pensare Tondo di
trasformare quella centrale, già oggetto di una riconversione che
stenta ad andare in porto ma che comunque è prevista, in una
centrale nucleare di terza generazione, cioè un impianto che
sappiamo non essere la migliore tecnologia possibile?
Ciò che si vuol sapere con l'interrogazione è come il presidente
della Regione intenda agire. Ma Brandolin non si ferma qui e
chiede che il centro-destra di Monfalcone e della Provincia di
Gorizia su questa questione assuma una posizione non ambigua,
coerentemente con quanto ha sempre sostenuto, ovvero la
trasformazione a gas metano della centrale termoelettrica. Se si
vuole, come anche il centro-destra sottolinea, valorizzare il
territorio dal punto di vista turistico, quella di impiantare una
centrale nucleare - è la sua conclusione - non mi sembra la
decisione più conseguente.
Gli fa eco Brussa, che oltre a chiedere quale sia l'intenzione
della Giunta, vuole ci siano le rassicurazioni a che da subito
non ci sia alcun insediamento a Monfalcone. L'argomento sia
trattato in Aula - afferma - al fine di esprimere gli indirizzi
di merito al Governo, prima che questi assuma il decreto legge di
recepimento dei protocolli sottoscritti e ne indichi le località
prescelte.