News


PD: Brandolin e Brussa, no a centrale nucleare a Monfalcone

26.02.2009
17:52
(ACON) Trieste, 26 feb - COM/RC - Interrogazione a risposta immediata del gruppo consiliare regionale del PD, primo firmatario Giorgio Brandolin, e interpellanza del collega di gruppo Franco Brussa per dire no alla costruzione di una centrale nucleare a Monfalcone.

La scelta del Governo Berlusconi - si legge nei due documenti presentati alla Giunta regionale - di spingere sulla costruzione di 4 nuovi reattori avrebbe coinvolto anche il Friuli Venezia Giulia, che stando a quanto riportato dagli organi di informazione si sarebbe reso disponibile prendendo in considerazione un raddoppio del sito della centrale di Krško, ma soprattutto indicando come unico sito possibile quello occupato dalla centrale termoelettrica di Monfalcone viste le infrastrutture già esistenti.

I due consiglieri, intervenendo in merito alla possibile scelta di quel sito, fanno presente che Monfalcone e tutto il territorio attorno alla città hanno pagato e pagano costi ambientali molto alti per la presenza della centrale termoelettrica, in cui funzionano ancora il gruppo a olio pesante e quello a carbone. I dati sulla forte presenza, in quell'area, delle patologie tumorali e dei conseguenti decessi sono una drammatica prova delle fonti inquinanti.

Nel 1999, il Governo D'Alema privatizzò Enel e contestualmente previde una trasformazione delle centrali termoelettriche consona dell'ambiente, indicando come data limite il 2008. In realtà la trasformazione è ben lungi dall'essere attuata - scrive l'esponente del centro-sinistra. Allora come può pensare Tondo di trasformare quella centrale, già oggetto di una riconversione che stenta ad andare in porto ma che comunque è prevista, in una centrale nucleare di terza generazione, cioè un impianto che sappiamo non essere la migliore tecnologia possibile?

Ciò che si vuol sapere con l'interrogazione è come il presidente della Regione intenda agire. Ma Brandolin non si ferma qui e chiede che il centro-destra di Monfalcone e della Provincia di Gorizia su questa questione assuma una posizione non ambigua, coerentemente con quanto ha sempre sostenuto, ovvero la trasformazione a gas metano della centrale termoelettrica. Se si vuole, come anche il centro-destra sottolinea, valorizzare il territorio dal punto di vista turistico, quella di impiantare una centrale nucleare - è la sua conclusione - non mi sembra la decisione più conseguente.

Gli fa eco Brussa, che oltre a chiedere quale sia l'intenzione della Giunta, vuole ci siano le rassicurazioni a che da subito non ci sia alcun insediamento a Monfalcone. L'argomento sia trattato in Aula - afferma - al fine di esprimere gli indirizzi di merito al Governo, prima che questi assuma il decreto legge di recepimento dei protocolli sottoscritti e ne indichi le località prescelte.