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PdL, PD, UDC: polo museale portuale Trieste pronto a partire

27.02.2009
13:44
(ACON) Trieste, 27 feb - DT - Il pontone Ursus, lo storico rimorchiatore Audax, la centrale idrodinamica, una sottostazione elettrica di conversione, persino un sommergibile classe Nazario Sauro in arrivo da La Spezia. E poi macchinari storici, attrezzature elettromeccaniche di sollevamento, gru, l'archivio storico. Beni culturali del Porto Vecchio di Trieste, beni da restaurare per creare il polo museale, progetto messo su carta con un protocollo d'intesa nel 2007 da Regione, Autorità portuale e Soprintendenza dei Beni culturali e che costerà 11 milioni e 650 mila euro.

Un valore aggiunto, per il capoluogo giuliano, che assieme ad altri siti in regione (come i cantieri di Monfalcone, la centrale elettrica di Malnisio, e poi Cave del Predil e Torviscosa) va a completare quello che è un vero e proprio percorso museale di archeologia industriale. Il primo intervento riguarderà la centrale idrodinamica: quasi sei milioni di euro (di cui 5 dalla Regione) per trasformarla in museo e sede di attività scientifiche di ricerca e formazione a livello regionale. Per il restauro della sottostazione elettrica di conversione serviranno invece 2 milioni di euro (tutti della Regione), mentre per gli altri interventi saranno necessari altri 3 milioni e 700 mila euro, da incassare da Bruxelles.

I finanziamenti, dunque, sono già concessi, quello che manca sono i progetti, in capo all'AP. A fare da stimolo perché il cronoprogramma dell'iniziativa non subisca stop e ritardi è la Regione, tramite la VI Commissione consiliare che si occupa di beni e attività culturali. "Vogliamo svolgere un ruolo di garanzia e di coordinamento, ha affermato in una conferenza stampa nella sede di piazza Oberdan il presidente della Commissione Piero Camber. Per questo intendiamo incontrarci ogni sei mesi con tutti gli enti firmatari del protocollo". Protocollo sottoscritto con l'allora Giunta Illy, "ma non ha importanza, andiamo avanti e lavoreremo trasversalmente perché la cultura non ha colori politici. La creazione di questo polo museale costituirà un'importante opportunità turistica e di lavoro ma anche di formazione e didattica per i nostri giovani". E a proposito di lavoro, si pensa alla predisposizione di un piano finanziario per la riconversione dei lavoratori portuali.

Con Camber erano presenti anche Sergio Lupieri per il PD ed Edoardo Sasco dell'UDC. "Questo polo museale - così Lupieri - sarà un arricchimento per Trieste e per l'intero Friuli Venezia Giulia. Anche perché, oltre all'aspetto culturale, verrà costruita tutta una serie di eventi di interesse mondiale, sulla scia di quanto hanno fatto Amburgo, Città del Capo e Sidney. Un traino importante per l'economia e l'indotto della regione".

"Abbiamo i finanziamenti già stanziati - ha annotato Sasco - è trascorso un anno e mezzo dal protocollo e siamo ancora qui con niente. Abbiamo dei gioielli tecnologici da far rivivere, è un peccato che tutto sia fermo".

Progetti alla mano, non serviranno più di tre anni per completare uno dei primi e dei più completi poli museali portuali italiani.

(immagini tv)