PD: Moretton, solo interrogativi dal Libro verde sanità
(ACON) Trieste, 28 feb - COM/AB - "La presentazione del Libro
verde sulla sanità non ha portato a nulla di nuovo, se non ancora
parole con tanti punti interrogativi".
Lo afferma il capogruppo del PD in Consiglio regionale Gianfranco
Moretton che aggiunge:
"In realtà, non si è capito se con il Libro verde si voglia
temporeggiare prima di proporre un Piano sanitario ideato per
fornire servizi utili e assistenza sanitaria ai cittadini o se,
nell'incapacità di farlo, intanto ci si ponga su quello che si
vorrebbe fare e su ciò che i cittadini potrebbero scegliere.
"Un percorso ingannevole - a giudizio di Moretton - perché dietro
l'idea di far scegliere i cittadini si nasconde invece
l'incapacità di pianificare e proporre una sanità conveniente e
di servizio, tale da soddisfare le esigenze dei cittadini e di
sopperire alle lunghe code e alle attese a cui sono costretti. Si
continua a valutare tutto sulle ipotesi e non si intravede ancora
un progetto applicabile che segni un qualche cambiamento.
"Viene inoltre il sospetto che all'improvviso alcuni ospedali
primeggino su altri, a danno di qualche struttura che sarà
depotenziata diventando di esclusiva lungodegenza e non di
specialità. E tutto ciò motivando il riconoscimento
all'eccellenza di qualcuno con il rischio di concentrare il
meglio dove già esiste il buono, anziché distribuire
razionalmente l'eventuale eccellenza almeno in ogni città della
regione.
"Se questo vuole essere il punto di arrivo - sottolinea il
capogruppo del PD - è chiaro che alcuni cittadini saranno
fortemente danneggiati. Spiace constatare che ancora una volta
l'incompetenza dell'assessore alla sanità si evidenzi proprio con
l'uscita del Libro verde, in quanto sarebbe stato molto più utile
leggere come uniformarsi alla nuova sanità piuttosto che vedersi
coinvolti, o meglio corresponsabili, di una sanità che non parte.
"Kosic - conclude Moretton - è un grande teorizzatore e resta
tale visto che ci ha abituato a teoremi sempre più rivisti e
aggiornati, senza però parlare di applicazioni. Forse anche il
Piano sanitario finirà tra le parole e le carte non firmate, così
come avviene per l'ospedale di Pordenone".