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PD: Moretton, solo interrogativi dal Libro verde sanità

28.02.2009
12:35
(ACON) Trieste, 28 feb - COM/AB - "La presentazione del Libro verde sulla sanità non ha portato a nulla di nuovo, se non ancora parole con tanti punti interrogativi". Lo afferma il capogruppo del PD in Consiglio regionale Gianfranco Moretton che aggiunge:

"In realtà, non si è capito se con il Libro verde si voglia temporeggiare prima di proporre un Piano sanitario ideato per fornire servizi utili e assistenza sanitaria ai cittadini o se, nell'incapacità di farlo, intanto ci si ponga su quello che si vorrebbe fare e su ciò che i cittadini potrebbero scegliere. "Un percorso ingannevole - a giudizio di Moretton - perché dietro l'idea di far scegliere i cittadini si nasconde invece l'incapacità di pianificare e proporre una sanità conveniente e di servizio, tale da soddisfare le esigenze dei cittadini e di sopperire alle lunghe code e alle attese a cui sono costretti. Si continua a valutare tutto sulle ipotesi e non si intravede ancora un progetto applicabile che segni un qualche cambiamento. "Viene inoltre il sospetto che all'improvviso alcuni ospedali primeggino su altri, a danno di qualche struttura che sarà depotenziata diventando di esclusiva lungodegenza e non di specialità. E tutto ciò motivando il riconoscimento all'eccellenza di qualcuno con il rischio di concentrare il meglio dove già esiste il buono, anziché distribuire razionalmente l'eventuale eccellenza almeno in ogni città della regione. "Se questo vuole essere il punto di arrivo - sottolinea il capogruppo del PD - è chiaro che alcuni cittadini saranno fortemente danneggiati. Spiace constatare che ancora una volta l'incompetenza dell'assessore alla sanità si evidenzi proprio con l'uscita del Libro verde, in quanto sarebbe stato molto più utile leggere come uniformarsi alla nuova sanità piuttosto che vedersi coinvolti, o meglio corresponsabili, di una sanità che non parte. "Kosic - conclude Moretton - è un grande teorizzatore e resta tale visto che ci ha abituato a teoremi sempre più rivisti e aggiornati, senza però parlare di applicazioni. Forse anche il Piano sanitario finirà tra le parole e le carte non firmate, così come avviene per l'ospedale di Pordenone".