Capigruppo incontrano Rete diritti di cittadinanza
(ACON) Trieste, 03 mar - DT - Hanno contestato il welfare e la
mancanza di dialogo con la Regione. Ma hanno pure avanzato alcune
proposte in un documento di una ventina di pagine che verrà
presentato pubblicamente nelle quattro Province nonché
all'assessore regionale con delega all'Immigrazione Roberto
Molinaro. Oggi quelle proposte, intanto, le hanno illustrate ai
capigruppo del Consiglio regionale durante una pausa dei lavori
dell'Assemblea.
La Rete per i diritti di cittadinanza del Friuli Venezia Giulia
vede insieme Acli, Cgil, mediatori culturali provenienti dalle
diverse province e il Centro accoglienza per stranieri e di
promozione culturale Balducci di Zugliano, fondato da don
Pierluigi Dipiazza. "Questa Rete di persone esprime grande
preoccupazione per la crescente ostilità nei confronti degli
stranieri - ha esordito Dipiazza. Ma quello che preoccupa forse
di più è una programmazione di scelte politiche che su questi
temi non c'è, e la mancanza di un dialogo e di un confronto con
il nostro mondo che quotidianamente è a contatto con gli
immigrati". Serve una nuova normativa sull'immigrazione dopo la
cancellazione della legge regionale del 2005. Per arrivarci, la
Rete ha proposto la convocazione di un'assemblea regionale con
tutte le realtà coinvolte (enti locali, soggetti istituzionali,
scuole, Aziende sanitarie, sindacati, associazioni di tutela
degli stranieri, comunità di accoglienza e associazioni tra
cittadini non italiani) da tenersi entro maggio.
Dal momento che il Friuli Venezia Giulia è tra le prime regioni
in Italia per capacità di integrazione degli stranieri, la Rete
chiede di contrastare un diritto di disuguaglianza rivedendo
alcune scelte che determineranno situazioni di discriminazione
nell'accesso ai servizi socio-sanitari, di sostegno al reddito e
alla casa (bandi Ater). In sanità la Regione deve promuovere la
tutela e la promozione della salute delle donne, dei bambini, di
chi richiede asilo politico, dei rifugiati, e per fare ciò va
valorizzata la mediazione culturale in tutte le strutture
territoriali e ospedaliere, così come va mantenuto l'Osservatorio
regionale per la salute dei migranti.
Sono oltre 51 mila, poi, i lavoratori dipendenti stranieri nel
2007 in regione, ma con un alto tasso di infortuni: il 23% contro
il 15% nazionale. La Rete punta a una maggiore sicurezza sui
posti di lavoro, al contrasto del lavoro nero, a un sistema più
razionale dei flussi di ingresso regolare e, con la crisi che
c'è, all'accesso anche degli stranieri agli ammortizzatori
sociali.
Capitolo scuola: oltre il 60% degli alunni stranieri è in realtà
nato in Italia. Bisogna perciò insistere sui finanziamenti per i
corsi di italiano per stranieri che finora hanno dato ottimi
risultati, mentre è da bocciare il modello bimbi
italiani-stranieri in classi separate.
"La politica non può decidere senza ascoltare. Chiediamo alla
politica di essere ragionevole, gli spot durano poco, i problemi
restano. Alle ronde per la sicurezza noi vorremmo quelle per la
solidarietà", ha annotato ancora don Dipiazza.
"Questa maggioranza ha la volontà di legiferare sul tema, ha
affermato Edoardo Sasco dell'UDC. Quando si parla di integrazione
è giusto discutere di diritti ma dobbiamo sorvegliare pure i
doveri". Per Ugo De Mattia, della LN, i lavoratori stranieri
irregolari sono la nuova schiavitù, che danneggia tanto lo Stato
quanto i giovani italiani disoccupati, mentre Gianfranco Moretton
(PD) ha sottolineato la necessità di un nuovo welfare regionale.
"Eppure non c'è un progetto di legge che consenta di sopperire a
quello che è stato cancellato".
Secondo Franco Baritussio (PdL) il dialogo non può venir mai meno
e la linea da tenere è la giusta sintesi tra solidarietà e
regole; Piero Colussi (IdV-Citt) ha invece proposto una visita
della Commissione al Centro di Zugliano per capire, ha fatto
notare, se c'è più paura tra gli italiani o tra chi teme di non
essere integrato, mentre Luigi Ferone dei Pensionati ha ribadito
come siano proprio gli stranieri le prime vittime della crisi
economica, con una strisciante intolleranza nei loro confronti
che deve preoccupare. Infine, per Roberto Antonaz (SA) con la
Giunta precedente questa era una Regione dove l'immigrazione era
più che sotto controllo ma ora, in virtù anche della crisi, le
risorse messe a bilancio devono essere messe in circolazione.
(foto; immagini tv)