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Capigruppo incontrano Rete diritti di cittadinanza

03.03.2009
13:14
(ACON) Trieste, 03 mar - DT - Hanno contestato il welfare e la mancanza di dialogo con la Regione. Ma hanno pure avanzato alcune proposte in un documento di una ventina di pagine che verrà presentato pubblicamente nelle quattro Province nonché all'assessore regionale con delega all'Immigrazione Roberto Molinaro. Oggi quelle proposte, intanto, le hanno illustrate ai capigruppo del Consiglio regionale durante una pausa dei lavori dell'Assemblea.

La Rete per i diritti di cittadinanza del Friuli Venezia Giulia vede insieme Acli, Cgil, mediatori culturali provenienti dalle diverse province e il Centro accoglienza per stranieri e di promozione culturale Balducci di Zugliano, fondato da don Pierluigi Dipiazza. "Questa Rete di persone esprime grande preoccupazione per la crescente ostilità nei confronti degli stranieri - ha esordito Dipiazza. Ma quello che preoccupa forse di più è una programmazione di scelte politiche che su questi temi non c'è, e la mancanza di un dialogo e di un confronto con il nostro mondo che quotidianamente è a contatto con gli immigrati". Serve una nuova normativa sull'immigrazione dopo la cancellazione della legge regionale del 2005. Per arrivarci, la Rete ha proposto la convocazione di un'assemblea regionale con tutte le realtà coinvolte (enti locali, soggetti istituzionali, scuole, Aziende sanitarie, sindacati, associazioni di tutela degli stranieri, comunità di accoglienza e associazioni tra cittadini non italiani) da tenersi entro maggio.

Dal momento che il Friuli Venezia Giulia è tra le prime regioni in Italia per capacità di integrazione degli stranieri, la Rete chiede di contrastare un diritto di disuguaglianza rivedendo alcune scelte che determineranno situazioni di discriminazione nell'accesso ai servizi socio-sanitari, di sostegno al reddito e alla casa (bandi Ater). In sanità la Regione deve promuovere la tutela e la promozione della salute delle donne, dei bambini, di chi richiede asilo politico, dei rifugiati, e per fare ciò va valorizzata la mediazione culturale in tutte le strutture territoriali e ospedaliere, così come va mantenuto l'Osservatorio regionale per la salute dei migranti.

Sono oltre 51 mila, poi, i lavoratori dipendenti stranieri nel 2007 in regione, ma con un alto tasso di infortuni: il 23% contro il 15% nazionale. La Rete punta a una maggiore sicurezza sui posti di lavoro, al contrasto del lavoro nero, a un sistema più razionale dei flussi di ingresso regolare e, con la crisi che c'è, all'accesso anche degli stranieri agli ammortizzatori sociali.

Capitolo scuola: oltre il 60% degli alunni stranieri è in realtà nato in Italia. Bisogna perciò insistere sui finanziamenti per i corsi di italiano per stranieri che finora hanno dato ottimi risultati, mentre è da bocciare il modello bimbi italiani-stranieri in classi separate.

"La politica non può decidere senza ascoltare. Chiediamo alla politica di essere ragionevole, gli spot durano poco, i problemi restano. Alle ronde per la sicurezza noi vorremmo quelle per la solidarietà", ha annotato ancora don Dipiazza.

"Questa maggioranza ha la volontà di legiferare sul tema, ha affermato Edoardo Sasco dell'UDC. Quando si parla di integrazione è giusto discutere di diritti ma dobbiamo sorvegliare pure i doveri". Per Ugo De Mattia, della LN, i lavoratori stranieri irregolari sono la nuova schiavitù, che danneggia tanto lo Stato quanto i giovani italiani disoccupati, mentre Gianfranco Moretton (PD) ha sottolineato la necessità di un nuovo welfare regionale. "Eppure non c'è un progetto di legge che consenta di sopperire a quello che è stato cancellato".

Secondo Franco Baritussio (PdL) il dialogo non può venir mai meno e la linea da tenere è la giusta sintesi tra solidarietà e regole; Piero Colussi (IdV-Citt) ha invece proposto una visita della Commissione al Centro di Zugliano per capire, ha fatto notare, se c'è più paura tra gli italiani o tra chi teme di non essere integrato, mentre Luigi Ferone dei Pensionati ha ribadito come siano proprio gli stranieri le prime vittime della crisi economica, con una strisciante intolleranza nei loro confronti che deve preoccupare. Infine, per Roberto Antonaz (SA) con la Giunta precedente questa era una Regione dove l'immigrazione era più che sotto controllo ma ora, in virtù anche della crisi, le risorse messe a bilancio devono essere messe in circolazione.

(foto; immagini tv)