CR: mozione testamento biologico, dibattito (4)
(ACON) Trieste, 04 mar - DT - Ad aprire il dibattito sulla
mozione sul testamento biologico, il consigliere del PD
Alessandro Tesini. Mi chiedo se a dicembre, con la Finanziaria,
nel silenzio delle posizioni ufficiali, non fosse il caso che
l'Aula mandasse un segnale a chi ripetutamente lo chiedeva su
cosa sarebbe successo nel caso in cui una struttura sanitaria
avesse prestato le erogazioni richieste dalla famiglia Englaro.
Noi lì abbiamo fatto finta di non sentire. Come mettere insieme
il diritto alla cura e la tutela contro l'accanimento
terapeutico? Con una legge. E alla famiglia Englaro rivolgiamo
l'apprezzamento per il modo con cui ha saputo rendere pubblica,
nella giusta sobrietà, una grande sofferenza. Perché quello che
ha patito sia di utilità a tutti noi che ora interveniamo su
questi temi.
Siamo contrari all'accanimento terapeutico e contrari alla
sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione, sostegni
vitali irrinunciabili. E' la posizione di Edoardo Sasco (UDC).
Una convinzione che non deriva dalla natura confessionale, ma che
si fonda sulla Costituzione che fa proprio il principio
dell'irrinunciabilità della vita. La legge che vogliamo deve
poter far esprimere liberamente la coscienza dei singoli
parlamentari e non le indicazioni delle segreterie dei partiti.
Alla Regione chiediamo di dare completa assistenza al malato e
alla sua famiglia.
Per Paolo Ciani (PdL) la solidarietà è da estendere a tutte le
famiglie che si trovano a vivere ogni giorno questo dramma e che
non devono essere ignorate dalle istituzioni. Solo in Friuli
Venezia Giulia sono 80 le persone nelle stesse identiche
condizioni di Eluana Englaro. La Regione e noi tutti dobbiamo
attivarci con le strutture sanitarie affinché le famiglie vengano
sostenute e non lasciate sole, lo ribadiamo anche nel nostro
ordine del giorno. Perché questo è il dramma vero.
Secondo Massimo Blasoni (PdL) il rischio da non correre è che in
assenza di una legge sia la magistratura a intervenire su questi
argomenti. E allora preferisco una legge con tutti i limiti che
può avere nel codificare una materia così complessa, sapendo
anche che centrodestra e centrosinistra non saranno in grado di
riassumere tutte le posizioni, né deve spaventarci la
trasversalità delle coscienze su un tema come questo. Diciamo no
alla mozione della SA perché non si limita a chiedere al
Parlamento di legiferare, ma insinua come farlo.
Il concetto d'amore non si può definire, né tanto meno renderlo
legge per tutti, è un salto individuale, è questa la ragione
delle tensioni tra religiosi e laici, è il commento di Mauro
Travanut (PD). Quando la tecnologia raggiunge elevati livelli di
sviluppo, tocca la metafisica. E allora la tensione tra chi crede
e chi no sta nell'interpretazione del Vecchio e del Nuovo
Testamento. Ma la sacralità della vita non è più tale, perché Dio
è sceso tra gli uomini e si è fatto uomo.
(segue)