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CR: mozione testamento biologico, dibattito (5)

04.03.2009
14:03
(ACON) Trieste, 04 mar - ET - Sergio Lupieri (PD) ha segnalato il bisogno di una discussione pubblica sulla morte, momento che è parte del ciclo della vita. La volontà anticipata è un diritto fondante, mentre in Italia il testamento biologico ha un valore inferiore che altrove. Le persone devono poter decidere come morire, ha detto Lupieri, che ha chiesto un passaggio dal piano etico a quello giuridico, coinvolgendo nel dibattito i giovani.

Paolo Menis (PD) ha evidenziato la difficoltà a tracciare limiti e stabilire definizioni nette. Per Menis, i sani tendono a voler escludere chi è ammalato e bisognerebbe evitare che quelli in salute esprimano opinioni su uno stile di vita che non conoscono. L'esponente del PD ha anche sottolineato l'opportunità di una struttura dedicata a casi simili e ha rimarcato la necessità di una legge fatta a mente fredda.

Alessandro Colautti (PdL) non ha mezzi termini: si tratta di uno scontro incivile attorno a una tragedia che ha causato una frattura anche nel mondo cattolico. Ci vuole etica e non ipocrisia e la politica è stata costretta da una sentenza a rincorrere una questione importante - come spesso succede nel campo dei diritti civili. La laicità, specie quella dello Stato, non equivale a ateismo e per Colautti porre il problema in questi termini è politicizzazione indegna. La questione va affrontata appoggiandosi ai dettami costituzionali.

Piero Colussi (IdV-Citt) trova che la politica abbia latitato sul tema per decenni. Commentando il testo di legge in discussione in Parlamento, l'ha definito un mostro, con previsioni troppo macchinose, che corre il rischio di mancare lo scopo. Il capogruppo dell'Idv-Cittadini ha chiesto rispetto per le diverse sensibilità e una pronta approvazione della legge.

Sandro Della Mea (PD) non riconosce diritti di proprietà sul tema, che è piuttosto legato alla singola persona. Non esiste un'istituzione sopraordinata assolutamente sovrana e ogni atteggiamento ideologico è da respingere. Della Mea chiede che venga applicato il rispetto per l'autodeterminazione del singolo, in un contesto definito da una legge. Da bravi legislatori dobbiamo fare sintesi della mozione e degli ordini del giorno, per dare una vera indicazione al Parlamento.

Nel dibattito è intervenuto anche l'assessore alla Sanità, Vladimir Kosic, parlando della costituzione di un fondo dedicato e dell'implementazione di modelli sperimentali di assistenza integrata in corso in regione.

L'assessore ha poi evidenziato due filoni di ragionamento. Il primo è dato dal valore educativo del bisogno e della dipendenza, che porta all'interazione tra le persone e genera creazione. "Dobbiamo trasmettere il messaggio che il bisogno non è un disvalore, ma un'opportunità educativa". E' importante anche la tensione verso una soluzione, una cura, che la comunità genera sostenendo le famiglie colpite. Il diritto alla morte è sancito dalla natura - ha concluso Kosic - e gli eccessi vanno certamente limitati, ma è proprio la tensione verso una cura che ci deve portare avanti. La soluzione attualmente non è una formula chimica, ma nei servizi integrati sul territorio, modelli che servono per un numero crescenti di casi. Va ritrovata la serenità, le istituzioni hanno fatto il loro dovere fino in fondo. Attenzione anche quando le persone afflitte da disabilità chiedono di vivere e non morire.

(segue)