CR: mozione testamento biologico, dibattito (5)
(ACON) Trieste, 04 mar - ET - Sergio Lupieri (PD) ha segnalato
il bisogno di una discussione pubblica sulla morte, momento che è
parte del ciclo della vita. La volontà anticipata è un diritto
fondante, mentre in Italia il testamento biologico ha un valore
inferiore che altrove. Le persone devono poter decidere come
morire, ha detto Lupieri, che ha chiesto un passaggio dal piano
etico a quello giuridico, coinvolgendo nel dibattito i giovani.
Paolo Menis (PD) ha evidenziato la difficoltà a tracciare limiti
e stabilire definizioni nette. Per Menis, i sani tendono a voler
escludere chi è ammalato e bisognerebbe evitare che quelli in
salute esprimano opinioni su uno stile di vita che non conoscono.
L'esponente del PD ha anche sottolineato l'opportunità di una
struttura dedicata a casi simili e ha rimarcato la necessità di
una legge fatta a mente fredda.
Alessandro Colautti (PdL) non ha mezzi termini: si tratta di uno
scontro incivile attorno a una tragedia che ha causato una
frattura anche nel mondo cattolico. Ci vuole etica e non
ipocrisia e la politica è stata costretta da una sentenza a
rincorrere una questione importante - come spesso succede nel
campo dei diritti civili. La laicità, specie quella dello Stato,
non equivale a ateismo e per Colautti porre il problema in questi
termini è politicizzazione indegna. La questione va affrontata
appoggiandosi ai dettami costituzionali.
Piero Colussi (IdV-Citt) trova che la politica abbia latitato sul
tema per decenni. Commentando il testo di legge in discussione in
Parlamento, l'ha definito un mostro, con previsioni troppo
macchinose, che corre il rischio di mancare lo scopo. Il
capogruppo dell'Idv-Cittadini ha chiesto rispetto per le diverse
sensibilità e una pronta approvazione della legge.
Sandro Della Mea (PD) non riconosce diritti di proprietà sul
tema, che è piuttosto legato alla singola persona. Non esiste
un'istituzione sopraordinata assolutamente sovrana e ogni
atteggiamento ideologico è da respingere. Della Mea chiede che
venga applicato il rispetto per l'autodeterminazione del singolo,
in un contesto definito da una legge. Da bravi legislatori
dobbiamo fare sintesi della mozione e degli ordini del giorno,
per dare una vera indicazione al Parlamento.
Nel dibattito è intervenuto anche l'assessore alla Sanità,
Vladimir Kosic, parlando della costituzione di un fondo dedicato
e dell'implementazione di modelli sperimentali di assistenza
integrata in corso in regione.
L'assessore ha poi evidenziato due filoni di ragionamento. Il
primo è dato dal valore educativo del bisogno e della dipendenza,
che porta all'interazione tra le persone e genera creazione.
"Dobbiamo trasmettere il messaggio che il bisogno non è un
disvalore, ma un'opportunità educativa". E' importante anche la
tensione verso una soluzione, una cura, che la comunità genera
sostenendo le famiglie colpite. Il diritto alla morte è sancito
dalla natura - ha concluso Kosic - e gli eccessi vanno certamente
limitati, ma è proprio la tensione verso una cura che ci deve
portare avanti. La soluzione attualmente non è una formula
chimica, ma nei servizi integrati sul territorio, modelli che
servono per un numero crescenti di casi. Va ritrovata la
serenità, le istituzioni hanno fatto il loro dovere fino in
fondo. Attenzione anche quando le persone afflitte da disabilità
chiedono di vivere e non morire.
(segue)