CR: respinta mozione testamento biologico (8)
(ACON) Trieste, 04 mar - ET - L'Aula ha respinto la mozione sul
testamento biologico con 22 voti contrari, 19 a favore e 3
astensioni. L'espressione di voto è stata segreta, su richiesta
del consigliere di SA Stefano Pustetto.
Accolti i due ordini del giorno presentati. Il primo, passato con
20 astensioni, 13 sì e 5 no e a firma del gruppo del PD, auspica
che il Parlamento intervenga al più presto con un provvedimento
efficace, chiaro e applicabile, rispettoso dei principi
costituzionali.
L'ordine del giorno dei capigruppo Galasso (PdL), Narduzzi (LN) e
Sasco (UDC), oltre che di Roberto Asquini (Misto) e Luigi Ferone
(Pens), ha ottenuto 21 sì, 9 no e 14 astensioni. L'auspicio
espresso è quello di ottenere una legge rispettosa degli
orientamenti culturali e religiosi, tendenti a escludere
l'eutanasia e impegna la Giunta ad attuare l'assistenza a favore
delle persone in stato vegetativo, l'attivazione dell'inserimento
domiciliare e il sostegno alle famiglia.
Prima della votazione è intervenuto il consigliere Roberto
Asquini (Misto). I genitori non sono proprietari di un figlio, né
viceversa e nelle situazioni d'incertezza, nelle zone grigie si
decide in basa alla coscienza e alla morale. Asquini trova
inaccettabile l'interruzione delle cure perché non vi è certezza
scientifica di quanto accade alla persona. Il consigliere si è
detto contrario alla mozione e favorevole all'ordine del giorno
da lui sottoscritto.
Luigi Ferone (Pens) ha espresso solidarietà alle famiglie che
seguono i figli gravemente disabili. È ingiusto e incivile
stabilire chi vive o muore, ha detto l'esponente del Partito
Pensionati, non c'è la pena di morte nemmeno per i criminali. Le
sentenze vanno rispettate, ma possono non essere condivise. La
vita è un bene indisponibile, ci vuole una legge per la vita.
Federico Razzini (LN) si è detto contrario alla mozione perché
inappropriata, lesiva del diritto alla vita e offensiva
dell'intelligenza, perchè genera una contrapposizione artificiale
tra un presunto mondo progressista e un altro accusato di essere
bigotto. Ma essere d'accordo con la Chiesa non vuol dire
sottostare alla sua autorità. Può lo Stato sostituirsi al singolo
nella decisione sulla vita, specie se l'espressione di volontà è
incerta? Secondo Razzini, no.
(segue)