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PD: Menosso, per le liste d'attesa la legge è inutile

04.03.2009
18:25
(ACON) Trieste, 04 mar - COM/RC - "Invece di sviluppare una seria politica sanitaria e socio-sanitaria, ci ritroviamo in Aula a parlare di una legge per abbattere le liste di attesa".

Lo ha affermato all'Assemblea legislativa la consigliera del PD, Annamaria Menosso, che così ha aggiunto:

"Si fanno rivivere modelli superati, misure che hanno già dimostrato tutti i loro limiti non producendo gli effetti sperati. Si mettono le persone in contrapposizione, si creano antagonismi, favorendo valori quali l'esclusione e la discriminazione.

"Che questa sia una legge spot che serve solo a piantare bandierine lo abbiamo capito (di questa predilezione ne abbiamo avuto una dimostrazione anche con la legge sulla Memoria appena approvata). Lo abbiamo sentito ampiamente anche nelle audizioni che dovrebbero far riflettere, dovrebbero servire a raccogliere suggerimenti, audizioni che hanno relazionato sulla "non necessità" sulla "non opportunità" di fare una legge che non risolve il problema. Anche se non si può effettivamente parlare di risolvere il problema, ma di governarlo. Per questo credo che due dovrebbero essere le parole chiave: informazione e organizzazione.

"Invece di preoccuparci di mettere in campo misure atte a fronteggiare la crisi che sempre più evidente si fa avanti e che colpisce tutte le famiglie, indiscriminatamente, si cerca in qualche modo di distogliere l'attenzione dai veri problemi proponendo soluzioni che non risolvono. E allora, per dimostrare quanto questa legge sia inutile per una sua applicazione immediata, ma anche per dimostrare come la tanto declamata autonomia del Consiglio regionale rispetto alla Giunta sia miseramente disattesa, dimostrando che di fatto chi ha il testimone in mano è la Giunta, ad essa viene demandata tutta l'applicazione pratica della legge. Una legge, quindi, per dire che altri dovranno fare, anzi potranno, non si obbliga (almeno questo una legge dovrebbe fare) ma si dà la possibilità.

"Sono proprio convinta che questa sarà una legge che non produrrà nessun effetto positivo, anzi con l'articolo 11, comma 3, si introduce un principio importante: la Giunta di anno in anno decide quali sono le prestazioni di particolare rilevanza che rientrano nei tempi massimi consentiti. Sarà facile stabilire quali sono, solo che costringeremo i nostri cittadini a pagare determinate prestazioni non solo se le vogliono velocemente, ma semplicemente se le vogliono.

"Mi pare ci sia una corsa all'accaparramento del merito su un problema che deve essere tenuto in debita considerazione che deve essere trattato con estrema serietà e deve essere affrontato con misure diverse, quali: informazione per tutti i cittadini sui tempi, sui modi di accesso e semplificazione dei procedimenti; organizzazione dei servizi e delle prestazioni, per la quale basta saper e voler provvedere a cambiare modi finora usati.

"Se al CUP si aspetta ore di fronte a sportelli vuoti, se al telefono trascorrono minuti inutilmente, non c'è legge che tenga, è solo questione di organizzazione. Quindi lavoriamo su questi fronti se vogliamo veramente vedere una soluzione del problema e non vogliamo solo gettare fumo negli occhi dei nostri cittadini".