PD: Brussa, no a chiusura sedi Inail Gorizia e Monfalcone
(ACON) Trieste, 10 mar - COM/AB - "La chiusura e il
trasferimento delle sedi di Gorizia e di Monfalcone dell'Inail
rappresenterebbero, oltre a una perdita pesante per un territorio
che continua a vedersi sottrarre sedi di riferimento nazionale,
una grave penalizzazione per un'area dove l'incidenza degli
infortuni e delle malattie professionali è tra le prime in
Italia".
È quanto afferma nella sua interpellanza alla Giunta il
consigliere regionale del Partito Democratico Franco Brussa in
merito alla ristrutturazione che ha in atto l'Inail delle sue
sedi provinciali e territoriali in tutta Italia.
Brussa ricorda come le sedi Inail, oltre a essere punto di
riferimento in materia di assicurazione e di riabilitazione da
infortuni sul lavoro, siano anche interlocutrici privilegiate per
tutto ciò che attiene la prevenzione e il controllo del rispetto
delle regole da parte delle imprese.
Ciò ha assunto particolare rilievo a Monfalcone per quanto
riguarda il problema degli appalti nello stabilimento della
Fincantieri e del relativo protocollo di trasparenza sottoscritto
da Inps, Azienda sanitaria e Forze dell'ordine.
Nell'interpellanza, Brussa richiama il fatto di come alla base
della chiusura delle sedi isontine pare ci possa essere una
logica di risparmio di risorse, che però sarebbe davvero limitato
perché risulta che l'Inail della provincia di Gorizia sia in
avanzo di cassa e perché l'Istituto dovrebbe rapportare la
propria presenza, o meno, sul territorio a seconda del numero,
delle tipologie e della gravità degli infortuni e delle malattie
professionali.
Sappiamo infatti, ricorda ancora Brussa, come l'area monfaconese,
proprio sulle malattie professionali collegate all'amianto, abbia
un non invidiabile primato nazionale.
Quindi, a suo parere, i criteri di permanenza dell'Inail su un
territorio non possono discendere dal semplice calcolo sul numero
delle pratiche, ma dal rapporto in percentuale delle pratiche di
infortunio rispetto al numero dei lavoratori.
Siamo certi, conclude Brussa, che se passasse questo criterio,
non solo la permanenza delle sedi di Gorizia e Monfalcone non
sarebbe più messa in discussione, ma addirittura dovrebbero
essere rafforzate. Nell'interpellanza chiede pertanto al
presidente della Regione di assumere le opportune iniziative per
scongiurare questa ipotesi, rivendicando anche il fatto di
operare in una Regione a Statuto speciale dove vi è un'alta
incidenza di lavoratori provenienti dall'Est europeo e fa anche
appello al Prefetto di Gorizia affinché la dirigenza nazionale
dell'Inail tenga conto delle peculiarità delle sedi isontine e
rinunci all'ipotesi di chiusura.