News


PD: Brussa, no a chiusura sedi Inail Gorizia e Monfalcone

10.03.2009
18:05
(ACON) Trieste, 10 mar - COM/AB - "La chiusura e il trasferimento delle sedi di Gorizia e di Monfalcone dell'Inail rappresenterebbero, oltre a una perdita pesante per un territorio che continua a vedersi sottrarre sedi di riferimento nazionale, una grave penalizzazione per un'area dove l'incidenza degli infortuni e delle malattie professionali è tra le prime in Italia".

È quanto afferma nella sua interpellanza alla Giunta il consigliere regionale del Partito Democratico Franco Brussa in merito alla ristrutturazione che ha in atto l'Inail delle sue sedi provinciali e territoriali in tutta Italia.

Brussa ricorda come le sedi Inail, oltre a essere punto di riferimento in materia di assicurazione e di riabilitazione da infortuni sul lavoro, siano anche interlocutrici privilegiate per tutto ciò che attiene la prevenzione e il controllo del rispetto delle regole da parte delle imprese. Ciò ha assunto particolare rilievo a Monfalcone per quanto riguarda il problema degli appalti nello stabilimento della Fincantieri e del relativo protocollo di trasparenza sottoscritto da Inps, Azienda sanitaria e Forze dell'ordine.

Nell'interpellanza, Brussa richiama il fatto di come alla base della chiusura delle sedi isontine pare ci possa essere una logica di risparmio di risorse, che però sarebbe davvero limitato perché risulta che l'Inail della provincia di Gorizia sia in avanzo di cassa e perché l'Istituto dovrebbe rapportare la propria presenza, o meno, sul territorio a seconda del numero, delle tipologie e della gravità degli infortuni e delle malattie professionali.

Sappiamo infatti, ricorda ancora Brussa, come l'area monfaconese, proprio sulle malattie professionali collegate all'amianto, abbia un non invidiabile primato nazionale. Quindi, a suo parere, i criteri di permanenza dell'Inail su un territorio non possono discendere dal semplice calcolo sul numero delle pratiche, ma dal rapporto in percentuale delle pratiche di infortunio rispetto al numero dei lavoratori.

Siamo certi, conclude Brussa, che se passasse questo criterio, non solo la permanenza delle sedi di Gorizia e Monfalcone non sarebbe più messa in discussione, ma addirittura dovrebbero essere rafforzate. Nell'interpellanza chiede pertanto al presidente della Regione di assumere le opportune iniziative per scongiurare questa ipotesi, rivendicando anche il fatto di operare in una Regione a Statuto speciale dove vi è un'alta incidenza di lavoratori provenienti dall'Est europeo e fa anche appello al Prefetto di Gorizia affinché la dirigenza nazionale dell'Inail tenga conto delle peculiarità delle sedi isontine e rinunci all'ipotesi di chiusura.