PdL: Ciani, stimolare le banche contro la crisi economica
(ACON) Trieste, 10 mar - COM/RC - "Quando è in atto una crisi
come quella in cui ci troviamo, è indispensabile che tutti i
soggetti, soprattutto istituzionali, facciano la propria parte".
Ad affermarlo è il consigliere regionale del PdL Paolo Ciani, che
vuole stimolare gli istituti di credito in merito agli interventi
approvati dalla Giunta Tondo in materia di crisi:
"Bene fanno la Giunta regionale e la maggioranza a predisporre
uno specifico disegno di legge sulla crisi che ha come primo
obiettivo quello di rimettere in moto l'economia, con lo sblocco
di 857 opere pubbliche immediatamente cantierabili, come pure per
gli interventi al sostegno del reddito, ampliando la platea già
numerosa delle azioni di protezione sociale.
"Tutto ciò però non basta perché la Regione interviene in
finanziamenti e contribuzioni che vanno dalla prima casa alle
imprese di tutti i settori, all'agricoltura e al terziario. I
bracci operativi della Regione vanno da Friulia a Mediocredito,
enti dove tutti gli istituti di credito sono entrati come partner
operativi.
"Ma oggi ci troviamo anche di fronte ad un sistema bancario che,
nonostante il continuo abbassarsi del costo del denaro voluto
dalla Banca centrale europea, che oggi si attesta all'1,5%, gli
istituti di credito applicano il loro tasso di interesse (spread)
che arriva anche al 2,7% in aggiunta a quello europeo. Illustri
esperti sostengono che già una quota dell'1,5 di spread sarebbe
sufficiente a coprire spese e rischi gestionali. Si ha
addirittura la sensazione che più il costo del denaro cala, più
si alza il costo aggiuntivo degli istituti di credito
vanificando, di fatto, l'intervento della Banca centrale europea.
"Questa situazione contribuisce in maniera notevole a
disincentivare gli investimenti, creando un grave danno
all'economia. In un momento di crisi dove tutti si mettono in
gioco e svolgono il proprio dovere a sostegno dell'economia e del
lavoro, vi è la necessità che lo facciano anche gli istituti di
credito. Nella nostra Regione, le banche non possono sedere al
tavolo della spartizione del pubblico danaro da una parte e
creare disincentivi dall'altra.
"Bisogna fare un grande patto tra Regione e istituti di credito
per agevolare la nostra economia, che sia finanziata da un ente
pubblico o meno, pena altrimenti l'esclusione dai bracci
operativi finanziari regionale come Friulia e Mediocredito".