Pens: Ferone, assurdo mandare le donne in pensione a 65 anni
(ACON) Trieste, 11 mar - COM/AB - Sull'età di pensionamento
delle donne il consigliere del Partito pensionati Luigi Ferone ha
scritto una lettera al presidente della Regione Renzo Tondo.
"Dopo tanti annunci e ritrattazioni, ora appare chiara
l'intenzione del Governo di elevare l'età pensionabile per le
donne, a partire da quelle del pubblico impiego, approfittando di
una sentenza del Tribunale europeo che, comunque, non ha chiesto
l'elevazione dell'età delle donne, ma semplicemente
l'equiparazione uomo-donna. In sintesi, la pensione delle donne a
65 anni, pur scaglionata dal 2010 al 2018, fa diventare un
obbligo quello che sino a oggi era un facoltà perché, comunque,
le donne possono volontariamente lavorare fino a 65 anni.
"Strano però che l'Europa non intervenga per la mancanza di
asili, per i costi eccessivi delle case di riposo, per la carenza
di servizi, per la scarsa attenzione verso i problemi delle
famiglie e i portatori di handicap, per le pensioni da fame:
un'Europa strabica, troppo impegnata a stabilire la misura delle
zucchine e dei cetrioli per accorgersi dei problemi veri dei
Paesi che ne fanno parte e dell'Italia in particolare.
"Anche questo Governo - aggiunge il consigliere del Partito
Pensionati - non trova di meglio che fare cassa colpendo i futuri
pensionati, mentre chi è già pensionato da decenni non riceve un
adeguamento pensionistico con un potere d'acquisto che in dieci
anni si è dimezzato.
"La mia parte politica ritiene che in questo momento di grave
crisi economica, che vede le donne più di altri rimanere senza
lavoro, innalzare l'età pensionabile sia assurdo e inopportuno.
Con questa iniziativa del Governo non si tiene alcun conto del
ruolo della donna nella nostra società. La donna che lavora deve
provvedere, comunque, alla conduzione della famiglia, alla cura
dei figli ed è su di lei che, quasi sempre, ricade l'onere di
assistere congiunti anziani o inabili.
"Mi auguro - conclude Ferone - che la Regione faccia sentire la
sua voce per sottolineare l'assurdità di un aumento dell'età
pensionabile per le donne che è fuori dalla realtà, è inopportuna
e penalizza ancora di più chi, come le donne, nel lavoro sia nel
pubblico che nel privato, danno il massimo ricevendo in cambio
molto poco".