PD: Moretton, Menosso e Lupieri su liste di attesa
(ACON) Trieste, 11 mar - DT - Il provvedimento del centrodestra
sulle liste di attesa? Soltanto uno spot (c'è già la delibera
della Giunta Illy, questo è un copia-incolla) che andrà a
intaccare il sistema sanitario pubblico (per favorire il privato,
creando così una sanità per ricchi). Per di più, una legge senza
copertura finanziaria (per abbattere totalmente le liste di
attesa ci vorrebbero 50 milioni di euro, non 2). Per questo
domani in Aula, quando il provvedimento verrà esaminato, il PD
presenterà solo alcuni emendamenti soppressivi, "per far vedere
come di legge-copia si tratti, e per far ricadere sulla
maggioranza ogni responsabilità".
A illustrare, dunque, quella che sarà la posizione del Partito
Democratico in Consiglio sono stati il suo capogruppo Gianfranco
Moretton, la vicepresidente dell'Assemblea Annamaria Menosso, e
Sergio Lupieri, vicepresidente della Commissione Sanità.
"Quella gestita dall'assessore Vladimir Kosic - ha affermato
Moretton - è una sanità che non si proietta nel futuro. Finora, a
un anno dalle elezioni, non esiste nessun documento di
pianificazione, solo un Libro Verde carico di intenti: parole,
parole, parole. Ora assistiamo alla trasformazione di un atto
amministrativo, la delibera del 2007 che già precisava e dava
indicazioni sul contenimento delle liste di attesa, in legge. Se
questo provvedimento non funzionerà, come temiamo, allora i tempi
per correggere il tiro si allungheranno a dismisura rispetto a
prima.
"La proposta di legge, ha aggiunto Moretton, che vuole fare delle
liste di attesa un inutile capro espiatorio visto che la sanità
della nostra Regione è ai vertici in Italia, serve a tenere sotto
pressione i manager delle Aziende decurtando loro gli incentivi?
Ma un tanto è già previsto dal contratto. E poi, le liste di
attesa ci costano 200 milioni all'anno, per abbatterle
servirebbero altri 50 milioni, per nuovo personale, nuovi
macchinari. Invece la maggioranza pensa di risolvere tutto con
due milioni, di cui uno semplicemente stornato dal Fondo
regionale della sanità".
"Noi vogliamo una sanità uguale per tutti e il centrodestra
regala spazio ai privati, privilegia chi il denaro ce l'ha. Se -
ha concluso Moretton - dovesse passare l'emendamento che prevede
che dopo 120 giorni di inutile lista d'attesa il cittadino possa
rivolgersi alle strutture private con tanto di rimborso della
prestazione, allora saremmo davanti a una spesa sanitaria non
controllabile e a un buco di 30-40 milioni di euro".
"Le liste di attesa e il loro abbattimento sono un problema serio
e mai risolto definitivamente, ha evidenziato Lupieri. Un
percorso, però, è stato tracciato ed è quello della delibera
della Giunta Illy, ripresa poi dal Libro Verde dell'assessore
alla Salute. Per questo la proposta di legge è inutile e dannosa
perché, oltre a copiare quel documento, irrigidirà il sistema
sanitario creando anche alcune conflittualità con la normativa
esistente. In più, ha sottolineato ancora Lupieri, metterà a
rischio la salute dei cittadini, visto che in caso di pubblico
inadempiente si spalancheranno le porte a qualsiasi struttura
privata, e a inevitabili ritocchi all'insù del ticket. Ed è pure
la dimostrazione lampante della volontà del PdL di scavalcare
Kosic, che non si è nemmeno presentato ai lavori in Commissione".
"Il nostro abbandono in Commissione - ha ribadito la Menosso - è
perché non riteniamo corretto che un argomento così serio venga
utilizzato a mo' di spot, né che se ne possa discutere in assenza
dell'assessore. Forse i cittadini non sono a conoscenza dei reali
tempi di attesa, se ne dovrebbe parlare di più, un compito che
spetterebbe in primis ai medici di base. Non serve una legge per
organizzare il servizio di prenotazioni tramite Cup o via
telefono, basta aggiustare quella che è la gestione del
personale".
(immagini tv)