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PdL: Blasoni, presto una legge antidoping

13.03.2009
13:19
(ACON) Trieste, 13 mar - COM/RC - "In tempi brevissimi, la Regione avrà una legge contro il doping". Ad annunciarlo è il consigliere regionale del Popolo della Libertà Massimo Blasoni, presidente del Comitato ristretto istituto in VI Commissione per unificare i due provvedimenti presentati sul doping (uno del PdL con primo firmatario proprio Blasoni, l'altro del centro-sinistra con primo firmatario Menis del PD) e che si riunirà nuovamente mercoledì prossimo.

Secondo Blasoni "il tema del doping è diventato di strettissima attualità in questi giorni per i fatti di cronaca che hanno interessato il Friuli Venezia Giulia. Si sta diffondendo anche qui, soprattutto tra i giovani, la tendenza a utilizzare sostanze dopanti. Oltre ai professionisti, per cui spesso esistono controlli anche accurati, c'è tutta l'area grigia rappresentata da dilettanti, attività giovanili e palestre. Noi puntiamo a una forte responsabilizzazione dei direttori tecnici e delle società per promuovere una vera e propria cultura sportiva e scoraggiare il ricorso al doping.

A suo dire "occorre innanzitutto sensibilizzare e informare gli atleti, che spesso assumono sostanze dopanti senza essere consapevoli delle conseguenze di questi comportamenti. Per farlo, pensiamo di istituire un foglio informativo antidoping da distribuire e far sottoscrivere a tutti gli atleti all'atto di iscrizione in palestra, ad una società sportiva o ad una manifestazione.

"Ma è chiaro - prosegue il consigliere - che questo potrebbe non bastare. Perciò istituzionalizzeremo il numero verde INFODOPING, sul modello di quello già sperimentato dall'Università di Udine, a cui gli atleti possano rivolgersi, in forma anonima, per chiedere a personale medico specializzato informazioni su sostanze dopanti, farmaci e integratori alimentari. Ci saranno anche dei meccanismi premiali, e la Regione assegnerà annualmente un certificato di qualità antidoping alle associazioni e società sportive che abbiano partecipato a iniziative di prevenzione e contrasto al doping.

"Da rafforzare - conclude Blasoni- anche la collaborazione con scuole e università per raggiungere in maniera mirata quella fascia di popolazione particolarmente esposta a questa problematica e per promuovere studi e ricerche sull'argomento".