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IdV-Citt:Agnola e Corazza, crisi e interventi per lavoratori

13.03.2009
14:23
(ACON) Trieste, 13 mar - COM/AB - Sui provvedimenti che la Regione intende mettere in campo per affrontare la crisi economica, soprattutto nei riguardi di quei lavoratori che hanno perso il posto, intervengono i consiglieri regionali di Italia dei Valori-Cittadini Enio Agnola, vicepresidente della II Commissione e il vicecapogruppo Alessandro Corazza.

"Poiché tra le iniziative - ha detto Agnola - si sta valutando l'opportunità di integrare il sussidio di disoccupazione, che è pari al 60% dell'ultimo stipendio, per alcune fasce di lavoratori più deboli, suggerirei all'assessore Rosolen di pensare anche a un allungamento del periodo di sussidio piuttosto che a un'integrazione. Questo perché - ha aggiunto il consigliere - di fronte a una crisi che si presenta particolarmente lunga, deve prevalere la necessità di mantenere una presenza di reddito, pur sostitutivo, per il tempo necessario a trovare una nuova occupazione, anche per allontanare il dramma di una famiglia che si trovi senza entrate". Per Agnola è importante, poi, che chi si trova nella necessità di disporre di trattamenti economici sostitutivi al lavoro, possa nel frattempo mettersi a disposizione di enti pubblici e in particolare dei Comuni di residenza".

Sull'assegno di disoccupazione e sulle possibili alternative interviene anche Alessandro Corazza, che sostiene: "Se potenziare l'assegno di disoccupazione sarebbe di fatto un prolungamento dell'agonia del non avere il lavoro, un'altra possibilità potrebbe essere quella dei contratti di solidarietà. Proprio questa settimana, l'Italia dei Valori ha depositato in Parlamento una mozione a favore di questa misura, che permette al lavoratore di restare in azienda con una riduzione dell'orario, conservando la speranza per il futuro.

"I contratti di solidarietà - ha concluso Corazza - istituiti nel lontano 1984, potrebbero oggi tornare utili per dare risposta a periodi di crisi come questo, comportando una riduzione dell'orario di lavoro e della retribuzione, che viene però integrata per il 60% dalla cassa integrazione; il datore di lavoro invece viene sgravato di una riduzione contributiva oscillante tra il 25% e il 40%".