IdV-Citt:Agnola e Corazza, crisi e interventi per lavoratori
(ACON) Trieste, 13 mar - COM/AB - Sui provvedimenti che la
Regione intende mettere in campo per affrontare la crisi
economica, soprattutto nei riguardi di quei lavoratori che hanno
perso il posto, intervengono i consiglieri regionali di Italia
dei Valori-Cittadini Enio Agnola, vicepresidente della II
Commissione e il vicecapogruppo Alessandro Corazza.
"Poiché tra le iniziative - ha detto Agnola - si sta valutando
l'opportunità di integrare il sussidio di disoccupazione, che è
pari al 60% dell'ultimo stipendio, per alcune fasce di lavoratori
più deboli, suggerirei all'assessore Rosolen di pensare anche a
un allungamento del periodo di sussidio piuttosto che a
un'integrazione. Questo perché - ha aggiunto il consigliere - di
fronte a una crisi che si presenta particolarmente lunga, deve
prevalere la necessità di mantenere una presenza di reddito, pur
sostitutivo, per il tempo necessario a trovare una nuova
occupazione, anche per allontanare il dramma di una famiglia che
si trovi senza entrate".
Per Agnola è importante, poi, che chi si trova nella necessità di
disporre di trattamenti economici sostitutivi al lavoro, possa
nel frattempo mettersi a disposizione di enti pubblici e in
particolare dei Comuni di residenza".
Sull'assegno di disoccupazione e sulle possibili alternative
interviene anche Alessandro Corazza, che sostiene: "Se potenziare
l'assegno di disoccupazione sarebbe di fatto un prolungamento
dell'agonia del non avere il lavoro, un'altra possibilità
potrebbe essere quella dei contratti di solidarietà. Proprio
questa settimana, l'Italia dei Valori ha depositato in Parlamento
una mozione a favore di questa misura, che permette al lavoratore
di restare in azienda con una riduzione dell'orario, conservando
la speranza per il futuro.
"I contratti di solidarietà - ha concluso Corazza - istituiti nel
lontano 1984, potrebbero oggi tornare utili per dare risposta a
periodi di crisi come questo, comportando una riduzione
dell'orario di lavoro e della retribuzione, che viene però
integrata per il 60% dalla cassa integrazione; il datore di
lavoro invece viene sgravato di una riduzione contributiva
oscillante tra il 25% e il 40%".