SA: mozione sui fatti di Lokev-Corgnale
(ACON) Trieste, 17 mar - COM/AB - Il gruppo consiliare
regionale Sinistra l'Arcobaleno ha depositato una mozione - primo
firmatario Igor Kocijancic assieme a Roberto Antonaz e Stefano
Pustetto - sui fatti di Lokev, con l'intento di aprire una nuova
stagione anche nel merito del confronto e del dibattito pubblico
sui fatti del dopoguerra partendo dal semplice presupposto che,
finché non sarà fatta chiarezza, il tema della memoria storica
continuerà a essere, nelle nostre terre, semplice presupposto di
scontro ideologico e di rendita di posizione politica per pochi e
definiti settori che traggono profitto - anche elettorale - dai
processi di revisionismo storico iniziati più di dieci anni fa.
A poche ore dalla presentazione di questa mozione è stato
imbrattato il monumento ai quattro sloveni giustiziati nella
landa di Basovizza. "Condanniamo questo ennesimo episodio di
barbarie culturale e razzista - sottolinea Kocijancic - e siamo
ancora più convinti di aver fatto bene a presentare una mozione
che non si sottrae al confronto e che propone di fare chiarezza
su quanto avvenuto, proprio per porre fine alle continue
strumentalizzazioni di quanto avvenuto nelle nostre terre dopo la
capitolazione, alla fine della guerra e nell'immediato
dopoguerra".
Così, la mozione richiama i fatti accaduti il 28 febbraio scorso
alla foiba di Golobivnica a Lokev/Corgnale, in Slovenia e le
successive dichiarazioni rese da ambo le parti e intende
impegnare la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo
italiano affinché si faccia promotore presso i Governi della
Slovenia e della Germania per provvedere, in forma congiunta,
all'esumazione di tutti i resti mortali di civili e militari
nelle tre cavità di Golobivnica, Soht (detta foiba di Basovizza)
e Prazna jama v Brsljanovci (detta foiba n.149), dove ci
dovrebbero essere anche resti mortali di soldati germanici, e a
dare loro degna sepoltura, come richiesto da molti parenti delle
vittime e promesso dal ministero della Difesa il 4 e il 12
dicembre 1959 agli onorevoli Giorgio Almirante e Riccardo
Gefter-Wondrich.
Ma il documento chiede anche all'Esecutivo di attivarsi presso il
ministero degli Affari esteri affinché intervenga presso l'Unione
europea per coinvolgere nella Commissione congiunta
rappresentanti di altri paesi dell'Ue, con funzioni di
osservatori, e concorrere, almeno parzialmente, alle spese per le
esumazioni nelle due voragini in territorio italiano, profonde
rispettivamente più di 200 e di 100 metri e a informare quanto
prima il Consiglio regionale delle iniziative intraprese.