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V Comm: ddl sicurezza, terminata discussione generale

17.03.2009
19:01
(ACON) Trieste, 17 mar - ET - Il disegno di legge sulla sicurezza, insieme alle proposte sulla polizia locale delle opposizioni (PD, SA e IdV-Citt), sulla promozione della legalità e della sicurezza del PdL e sull'istituzione del corpo regionale di polizia locale, sempre del PdL, sono stati unificati da un Comitato ristretto, costituito in seno alla V Commissione e presieduto da Antonio Pedicini (PdL), che ne ha illustrato i contenuti.

Si istituisce l'Osservatorio sulla sicurezza integrata ed è stata maggiormente definita la parte riguardante i volontari per la sicurezza. Centrali - secondo il consigliere - le previsioni sull'ordinamento della polizia locale. Il Corpo di polizia locale deve avere almeno 8 operatori, anche se sono previste deroghe per comuni con meno di 1000 abitanti. La formazione di questo personale sarà uniforme su tutto il territorio regionale ed è previsto il meccanismo corso-concorso, cioè che la selezione per l'accesso ai ruoli, sia preceduta da una specifica formazione. L'organizzazione di questa è in capo all'istituenda Scuola di polizia locale del Friuli Venezia Giulia, altra novità. Il compito di coordinamento e indirizzo è della Regione.

Per Pedicini, la proposta del Comitato è coerente con i fini che il disegno di legge della Giunta si era proposto e rappresenta una risposta a un bisogno sentito e trasversale di riordino della polizia locale, manifestatosi a più riprese nelle ultime due legislature.

Nella discussione generale è intervenuto il presidente della V Commissione, Roberto Marin (PdL), evidenziando il grande lavoro di sintesi svolto e l'alto livello di condivisione raggiunto. Franco Iacop (PD), ha voluto marcare la differenza di base tra la proposta dell'opposizione e il disegno di legge sul tavolo: il riordino della polizia locale non è più il perno dell'azione, nell'ottica delle politiche integrate sulla sicurezza, bensì lo è la sicurezza urbana e locale. Problematica per Iacop, anche la privatizzazione della sicurezza, con il coinvolgimento di cittadini e inappropriate - così il consigliere - inclusioni di vigilanze private. Evidenziato anche il distacco del Corpo dagli Enti locali, data la centralità nelle decisioni della Giunta regionale.

Per Franco Brussa (PD), il disegno di legge raccoglie esigenze partitiche e non politiche, quando per avere sicurezza si dovrebbe agire anche e soprattutto sul campo culturale e delle politiche sociali. Lo scopo dovrebbe essere di disinnescare le situazioni potenzialmente esplosive, come quelle generate da una difficoltosa gestione dell'immigrazione. Stigmatizzato anche quello che Brussa definisce un allarmismo alimentato artificialmente.

L'esame dell'articolato si svolgerà martedì 24 marzo. Su richiesta del consigliere Igor Kocijancic (SA), il testo è stato inviato a tutti i soggetti interessati alla legge.

(immagini alle tv)