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PdL: Marini, no obbligo medici denuncia clandestini per cure

18.03.2009
13:41
(ACION) Trieste, 18 mar - COM/AB - "Una norma che va contro il codice deontologico dei medici e che certamente non risolve il problema degli immigrati irregolari nel Friuli Venezia Giulia e in tutto lo Stato italiano".

Ad affermarlo è il consigliere regionale del PdL Bruno Marini, che esprime solidarietà al Comitato dei medici "Noi non segnaliamo", nato anche a Trieste in seguito all'approvazione da parte del Senato di un emendamento, contenuto nel disegno di legge sulla sicurezza, che prevede l'abrogazione del comma 5 dell'articolo 35 del Testo unico sull'immigrazione.

"Con questa norma - rileva Marini - i medici sono costretti per legge a denunciare gli immigrati irregolari che si presentano negli ospedali o negli ambulatori per essere curati. Un obbligo, quello di prestare soccorso a chiunque ne abbia bisogno, che è contenuto nel codice deontologico dei medici. Violarlo significa andare contro il diritto alla salute delle persone, garantito dalla nostra Costituzione.

"Se la legge venisse approvata anche dalla Camera si creerebbero effetti devastanti su tutta la comunità di extracomunitari. Nessuno più, infatti, si rivolgerebbe a strutture qualificate per curare le malattie per paura di essere denunciato e, in seguito, espulso dal nostro Paese.

"Senza contare - prosegue l'esponente del PdL - il proliferare di epidemie: in assenza di cure adeguate e qualificate, anche una semplice influenza può trasformarsi in patologie più gravi che metterebbero a rischio la vita dei pazienti.

"A questo punto - conclude Marini - auspico che, se la norma venisse approvata dalla Camera, la Regione, in virtù della sua competenza primaria in materia di sanità, trovi il modo di disapplicarla, almeno in Friuli Venezia Giulia".