PdL: Marini, no obbligo medici denuncia clandestini per cure
(ACION) Trieste, 18 mar - COM/AB - "Una norma che va contro il
codice deontologico dei medici e che certamente non risolve il
problema degli immigrati irregolari nel Friuli Venezia Giulia e
in tutto lo Stato italiano".
Ad affermarlo è il consigliere regionale del PdL Bruno Marini,
che esprime solidarietà al Comitato dei medici "Noi non
segnaliamo", nato anche a Trieste in seguito all'approvazione da
parte del Senato di un emendamento, contenuto nel disegno di
legge sulla sicurezza, che prevede l'abrogazione del comma 5
dell'articolo 35 del Testo unico sull'immigrazione.
"Con questa norma - rileva Marini - i medici sono costretti per
legge a denunciare gli immigrati irregolari che si presentano
negli ospedali o negli ambulatori per essere curati. Un obbligo,
quello di prestare soccorso a chiunque ne abbia bisogno, che è
contenuto nel codice deontologico dei medici. Violarlo significa
andare contro il diritto alla salute delle persone, garantito
dalla nostra Costituzione.
"Se la legge venisse approvata anche dalla Camera si creerebbero
effetti devastanti su tutta la comunità di extracomunitari.
Nessuno più, infatti, si rivolgerebbe a strutture qualificate per
curare le malattie per paura di essere denunciato e, in seguito,
espulso dal nostro Paese.
"Senza contare - prosegue l'esponente del PdL - il proliferare di
epidemie: in assenza di cure adeguate e qualificate, anche una
semplice influenza può trasformarsi in patologie più gravi che
metterebbero a rischio la vita dei pazienti.
"A questo punto - conclude Marini - auspico che, se la norma
venisse approvata dalla Camera, la Regione, in virtù della sua
competenza primaria in materia di sanità, trovi il modo di
disapplicarla, almeno in Friuli Venezia Giulia".