CR: mozione economia, il dibattito (8)
(ACON) Trieste, 18 mar - DT - E' un approccio dinamico e
positivo, quello dei governi nazionale e regionale per
contrastare la crisi secondo Roberto Asquini (Misto). Mi auguro
che ci sia più coraggio nel fare innovazione, nel ridurre la
burocrazia, perché l'obiettivo deve essere tagliare pesi inutili,
situazioni che rallentano le istituzioni e l'economia.
Riferendosi agli interventi dell'Esecutivo, Asquini ha promosso
il sostegno al credito per l'export e gli investimenti su opere
immediatamente cantierabili.
Quel che si è fatto, per Franco Iacop (PD) rimane poco. Perché
dobbiamo fare tutto quello che è possibile, la crisi che stiamo
vivendo è importante. E poi ricorda alla Giunta Tondo come, da
parte di Bruxelles, a disposizione delle imprese ci siano 300
milioni di euro. Fondi comunitari immediatamente disponibili,
bisogna muoversi altrimenti rimangono una chimera e non
un'opportunità.
Sugli strumenti finanziari della Regione ha riflettuto anche
Alessandro Colautti (PdL). Alcuni si sono rivelati inadeguati, ha
affermato, come Friulia Holding. Gli strumenti che abbiamo, in
tempi di crisi rischiano di non essere veloci rispetto alle
necessità. E la nostra necessità è salvaguardare il tessuto
economico formato da tante piccole imprese che da questa crisi
rischiano di essere spazzate via. Pertanto, la proposta di
assicurare la liquidità alle PMI è un punto fondamentale.
Edoardo Sasco (UDC) ha apprezzato il metodo della maggioranza,
che consentirà di fare bene e presto: partire dall'Aula per
individuare assieme una linea politica, il passaggio in Giunta di
un provvedimento sull'economia, l'anticipazione dell'assestamento
di bilancio, tutto questo è un segnale importante. Bene il
sostegno alle piccole e medie imprese, ma attenzione anche alla
protezione sociale. E ha lanciato la proposta di un tavolo di
concertazione sulla crisi che veda insieme Giunta, parlamentari
eletti in Friuli Venezia Giulia, capigruppo consiliari e la
Commissione paritetica Stato-Regione.
Infine, le considerazioni di Mauro Travanut (PD). C'è il rischio
che a curare l'emergenza sia l'infermiera e non lo specialista.
Bisogna comprendere i pilastri della crisi, cogliere gli elementi
sostanziali che tolgono fiducia ai cittadini, altrimenti
semplicemente tamponiamo questa crisi. Ciascuno di noi ha messo
in campo le sue ricette, e non c'è una grossa differenza rispetto
alla necessità di aiutare le imprese e le famiglie. Allora,
seppur temprati da posizioni diverse, uniamoci per risolvere la
crisi.
(segue)