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CR: mozione economia, il dibattito (8)

18.03.2009
16:56
(ACON) Trieste, 18 mar - DT - E' un approccio dinamico e positivo, quello dei governi nazionale e regionale per contrastare la crisi secondo Roberto Asquini (Misto). Mi auguro che ci sia più coraggio nel fare innovazione, nel ridurre la burocrazia, perché l'obiettivo deve essere tagliare pesi inutili, situazioni che rallentano le istituzioni e l'economia. Riferendosi agli interventi dell'Esecutivo, Asquini ha promosso il sostegno al credito per l'export e gli investimenti su opere immediatamente cantierabili.

Quel che si è fatto, per Franco Iacop (PD) rimane poco. Perché dobbiamo fare tutto quello che è possibile, la crisi che stiamo vivendo è importante. E poi ricorda alla Giunta Tondo come, da parte di Bruxelles, a disposizione delle imprese ci siano 300 milioni di euro. Fondi comunitari immediatamente disponibili, bisogna muoversi altrimenti rimangono una chimera e non un'opportunità.

Sugli strumenti finanziari della Regione ha riflettuto anche Alessandro Colautti (PdL). Alcuni si sono rivelati inadeguati, ha affermato, come Friulia Holding. Gli strumenti che abbiamo, in tempi di crisi rischiano di non essere veloci rispetto alle necessità. E la nostra necessità è salvaguardare il tessuto economico formato da tante piccole imprese che da questa crisi rischiano di essere spazzate via. Pertanto, la proposta di assicurare la liquidità alle PMI è un punto fondamentale.

Edoardo Sasco (UDC) ha apprezzato il metodo della maggioranza, che consentirà di fare bene e presto: partire dall'Aula per individuare assieme una linea politica, il passaggio in Giunta di un provvedimento sull'economia, l'anticipazione dell'assestamento di bilancio, tutto questo è un segnale importante. Bene il sostegno alle piccole e medie imprese, ma attenzione anche alla protezione sociale. E ha lanciato la proposta di un tavolo di concertazione sulla crisi che veda insieme Giunta, parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia, capigruppo consiliari e la Commissione paritetica Stato-Regione.

Infine, le considerazioni di Mauro Travanut (PD). C'è il rischio che a curare l'emergenza sia l'infermiera e non lo specialista. Bisogna comprendere i pilastri della crisi, cogliere gli elementi sostanziali che tolgono fiducia ai cittadini, altrimenti semplicemente tamponiamo questa crisi. Ciascuno di noi ha messo in campo le sue ricette, e non c'è una grossa differenza rispetto alla necessità di aiutare le imprese e le famiglie. Allora, seppur temprati da posizioni diverse, uniamoci per risolvere la crisi.

(segue)