CR: mozione economia, il dibattito (9)
(ACON) Trieste, 18 mar - MPB - Questa è una crisi devastante
che ci ha sorpreso e la mozione del PD, secondo Piero Colussi
(IdV-Citt), è un atto politico importante che offre spunti
interessanti sulle misure da adottare in attesa dell'annunciato
disegno di legge della Giunta. E se la capacità di erogare
velocemente le risorse è un dato essenziale di efficienza, è
necessaria anche una ricognizione delle aspettative di impegno.
Positiva l'intenzione della maggioranza di anticipare la
discussione delle variazioni di bilancio, ma per poter
efficacemente programmare occorre sapere l'entità della
compartecipazione erariale ai redditi da pensione.
Giorgio Venier Romano (UDC) ha incentrato l'intervento su un
aspetto trascurato dal dibattito, ovvero l'agricoltura, grande
assente, eppure fondamentale per la sua funzione sociale e per le
connessioni con i temi e i settori dell'energia, la gestione
dell'ambiente, le esportazioni. Ma occorre investire in
promozione, snellire le procedure per produrre energia,
svolgere una azione di diplomazia della mostra regione nei
confronti dell'Agea, affrontare il grosso problema
dell'efficienza burocratica, considerare che per il piano di
sviluppo rurale c'è una grande sproporzione tra richieste e
risorse e che nella finanziaria di dicembre l'agricoltura non ha
avuto neanche un euro in più.
Per Maurizio Franz (LN) la grande crisi della globalizzazione
ripropone la questione settentrionale, essendo le regioni del
Nord le più industrializzate. Occorre il coraggio di fare riforme
ormai indilazionabili, poiché il dato più preoccupante riguarda
il lavoro, ma è anche necessario collegare le imprese con il
territorio, sostenere gli imprenditori affinché continuino a
investire, sviluppare il fattore moltiplicatore delle imprese,
detassare e potenziare le assicurazioni al credito delle imprese
che esportano.
Apprezziamo il contributo di idee ma respingiamo le accuse che
emergono dall'allegato alla mozione - ha affermato Daniele
Galasso (PdL) che, pur dichiarando di non voler polemizzare, ha
sottolineato che gli strumenti lasciati dalla passata
amministrazione non erano adeguati a sostenere le imprese (vedi
Friulia). Con tutta la buona volontà è difficile dare risposte a
tutti, non si può però promettere e basta: sarebbe disonesto. Il
sistema produttivo piccolo e medio ce la farà. Dovremo dare
ulteriore attenzione alle imprese, anche attraverso lo strumento
dei mutui, e ai lavoratori meno protetti, migliorare protezione e
ammortizzatori sociali.
Paride Cargnelutti (PdL) è intervenuto specificatamente sulla
situazione della Caffaro, una crisi nella crisi. La chimica, la
Snia, i brevetti know how: il nuovo modello di sviluppo deve
tener conto delle condizioni ambientali, ha detto. In questo
contesto che cosa fare? Nuovi imprenditori non ci sono. Bisogna
prevedere una transazione fra tutte le aziende che hanno prodotto
danni ambientali.
(segue)