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PdL: Marin, consentire raccolta molluschi anche ai privati

21.03.2009
11:08
(ACON) Trieste, 21 mar - COM/AB - "Modificare la normativa sull'affidamento ai Consorzi di gestione e tutela dei molluschi bivalvi, consentendone la raccolta anche ai privati nelle aree libere in mare aperto fino alla linea batimetrica dei 2,50 metri".

E' quanto si chiede alla Giunta regionale in una mozione della maggioranza, primo firmatario il consigliere del PdL Roberto Marin.

"Il decreto ministeriale 7 febbraio 2006 sulle nuove discipline di affidamento ai Consorzi di gestione della tutela dei molluschi bivalvi nelle aree in mare aperto - rileva Marin - esclude il rilascio di concessioni per la raccolta o il prelievo dei frutti di mare ai terzi. Più precisamente l'articolo 1, comma 3 del decreto consente, nelle aree di mare aperto affidate ai Consorzi, l'esercizio dell'attività esclusivamente alle unità autorizzate con draga idraulica nel mare Adriatico".

"Proprio a seguito di questo decreto, la Capitaneria di porto di Monfalcone ha più volte elevato contravvenzioni ai privati dediti alla pratica della pesca-turismo accertando il loro sconfinamento, durante l'attività di raccolta dei molluschi, nelle aree di mare aperto date in affidamento ai Consorzi di gestione".

"Il confine verso terra - prosegue l'esponente del PdL - è unicamente regolamentato dalla linea di battigia, con un parametro di profondità del fondo marino di 2,50 metri, ma la costa adriatica, in particolare il litorale gradese, va a ridursi gradualmente e in maniera visibile a causa del fenomeno delle basse maree che creano numerosi banchi di sabbia distanti dalla costa in cui, per legge, non è praticabile la pesca professionale. Nelle spiagge della nostra Regione, quindi, la distanza dell'arenile è fluttuante e non è possibile prevedere con precisione le escursioni a cui il fondale marino viene sottoposto".

"Per questo - conclude Marin - risulterebbe utile rimodulare le aree libere di raccolta dei molluschi, consentendo a tutti i cittadini di non essere discriminati e salvaguardando, allo stesso tempo, l'attività dei Consorzi concessionari".