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LN: Narduzzi, fare chiarezza su decreto graduatorie scuola

25.03.2009
16:22
(ACON) Trieste, 25 mar - COM/DT - Fare chiarezza sul decreto del ministero dell'Istruzione che regola le modalità di ingresso in graduatoria dei docenti. Su questo provvedimento - che al momento è ancora una bozza - si innesta l'interrogazione del capogruppo in Consiglio regionale della Lega Nord Danilo Narduzzi. In sintesi, si prevede che determinate categorie di docenti possano collocarsi in graduatoria sulla base dei punteggi attribuiti ai titoli posseduti inserendosi, dunque, in posizione antecedente rispetto ai docenti già iscritti in graduatoria.

"Non capisco perché, per integrare il corpo docenti e reclutare nuovi insegnanti, per i prossimi anni scolastici si debba metter mano alle graduatorie già esistenti. Finora i nuovi entravano in graduatoria posizionandosi in coda. Ora, invece, no", fa notare Narduzzi.

E tra i nuovi sono compresi sia gli insegnanti italiani che quelli stranieri dell'Unione europea in possesso di idoneità o abilitazione all'insegnamento rilasciati da uno degli Stati dell'Ue. "Bisogna sottolineare, precisa il consigliere, che nonostante l'equiparazione giuridica delle abilitazioni all'insegnamento, i percorsi di formazione previsti nei diversi Paesi comunitari sono completamente diversi e tutt'altro che assimilabili a quelli che i docenti italiani sono tenuti a seguire.

"Spesso, infatti, per ottenere la medesima abilitazione, è prevista la frequenza obbligatoria a corsi di formazione della durata di alcuni mesi, mentre in Italia ci vogliono due anni. Ciò significa che l'inserimento di docenti italiani e stranieri che hanno seguito percorsi di formazione all'estero, beneficiando così di condizioni sicuramente più favorevoli rispetto ai colleghi che hanno scelto il sistema italiano, sarebbe una grave mancanza di rispetto da parte dello Stato italiano sia nei confronti di questi ultimi sia nei confronti dei docenti italiani già iscritti in graduatoria.

"Bisogna considerare, inoltre, che l'inserimento a favore degli insegnanti stranieri, congiuntamente alle vantaggiose condizioni economiche assicurate dal nostro Paese rispetto a quelle di alcuni Stati esteri (in particolare dell'Europa dell'Est), costituirebbe un forte incentivo all'insediamento di docenti stranieri. E proprio nelle regioni di confine come la nostra tutto ciò potrebbe avere una conseguenza grave: che i docenti italiani già iscritti in graduatoria, possano essere scavalcati da quelli stranieri", ha concluso Narduzzi.