LN: Narduzzi, fare chiarezza su decreto graduatorie scuola
(ACON) Trieste, 25 mar - COM/DT - Fare chiarezza sul decreto
del ministero dell'Istruzione che regola le modalità di ingresso
in graduatoria dei docenti. Su questo provvedimento - che al
momento è ancora una bozza - si innesta l'interrogazione del
capogruppo in Consiglio regionale della Lega Nord Danilo
Narduzzi. In sintesi, si prevede che determinate categorie di
docenti possano collocarsi in graduatoria sulla base dei punteggi
attribuiti ai titoli posseduti inserendosi, dunque, in posizione
antecedente rispetto ai docenti già iscritti in graduatoria.
"Non capisco perché, per integrare il corpo docenti e reclutare
nuovi insegnanti, per i prossimi anni scolastici si debba metter
mano alle graduatorie già esistenti. Finora i nuovi entravano in
graduatoria posizionandosi in coda. Ora, invece, no", fa notare
Narduzzi.
E tra i nuovi sono compresi sia gli insegnanti italiani che
quelli stranieri dell'Unione europea in possesso di idoneità o
abilitazione all'insegnamento rilasciati da uno degli Stati
dell'Ue. "Bisogna sottolineare, precisa il consigliere, che
nonostante l'equiparazione giuridica delle abilitazioni
all'insegnamento, i percorsi di formazione previsti nei diversi
Paesi comunitari sono completamente diversi e tutt'altro che
assimilabili a quelli che i docenti italiani sono tenuti a
seguire.
"Spesso, infatti, per ottenere la medesima abilitazione, è
prevista la frequenza obbligatoria a corsi di formazione della
durata di alcuni mesi, mentre in Italia ci vogliono due anni. Ciò
significa che l'inserimento di docenti italiani e stranieri che
hanno seguito percorsi di formazione all'estero, beneficiando
così di condizioni sicuramente più favorevoli rispetto ai
colleghi che hanno scelto il sistema italiano, sarebbe una grave
mancanza di rispetto da parte dello Stato italiano sia nei
confronti di questi ultimi sia nei confronti dei docenti italiani
già iscritti in graduatoria.
"Bisogna considerare, inoltre, che l'inserimento a favore degli
insegnanti stranieri, congiuntamente alle vantaggiose condizioni
economiche assicurate dal nostro Paese rispetto a quelle di
alcuni Stati esteri (in particolare dell'Europa dell'Est),
costituirebbe un forte incentivo all'insediamento di docenti
stranieri. E proprio nelle regioni di confine come la nostra
tutto ciò potrebbe avere una conseguenza grave: che i docenti
italiani già iscritti in graduatoria, possano essere scavalcati
da quelli stranieri", ha concluso Narduzzi.