CR: pdl fusione Attimis e Faedis, dibattito generale (11)
(ACON) Trieste, 31 mar - DT - Voce fuori dal coro, quella di
Roberto Marin (PdL), favorevole a questa fusione. Sono convinto,
ha detto, che le motivazioni che osteggiano la fusione di due
Comuni siano di carattere esclusivamente politico, di conseguenza
quelli che sono gli interessi della popolazione, in termini di
servizi al cittadino, vengono lesi. Ma il percorso delle
Autonomie locali va in questa direzione, per questo da ex
amministratore locale il mio voto è favorevole. Con un ma: in
quest'Aula dovremo ritornare per discutere ancora di leggi e
Autonomie locali.
Contrario, invece, Giorgio Venier Romano (UDC). Il no di uno dei
due municipi alla fusione è un nodo insormontabile, non si può
contrarre un matrimonio unilateralmente. E per questo non è
possibile approvare questa legge. Individuare la strada giusta è
difficile, non è detto che piccolo sia bello ma neanche che
grande possa funzionare. Certo è che né la Giunta precedente né
questa sono riuscite a trovare la soluzione, però oggi si deve
decidere nel rispetto della volontà popolare, che è chiarissima
per il no.
Alessandro Corazza (IdV-Citt) ha ricordato come il suo gruppo sia
da sempre favorevole all'efficacia, l'efficienza, il risparmio e
la semplificazione nella pubblica amministrazione. In questo
caso, però, si configura più una sorta di annessione che una
fusione. La questione è che, per Attimis e Faedis, la volontà
popolare non è così chiara e lampante, pertanto sarebbe bene
prima riformare la legge che istituisce il referendum e poi
affrontare l'argomento.
Igor Kocijancic (SA) ha annotato come sia stato indetto un
referendum con regole chiare, con una maggioranza autorevole che
a questa fusione ha detto sì. E visto che la stessa giunta Tondo
non è intervenuta, nel frattempo, a cambiare le regole, non si
può abdicare alla responsabilità che spetta all'Aula. Pertanto,
per una questione di sostanza della democrazia, è giusto dare
un'indicazione di voto favorevole, ed è quello che farà la SA.
Favorevole alle fusioni ma contrario a questa che, se avvenisse,
sarebbe una sorta di annessione, Federico Razzini (LN) ha
ricordato il valore del referendum, ma anche che sarebbe una
forzatura una fusione di un Comune più piccolo con uno più grande
sulla base di un risultato complessivo: per fare un matrimonio
tutte e due le parti devono essere d'accordo, ha chiosato
Razzini, annunciando la presentazione di un progetto di legge per
modificare una normativa che consideriamo imperfetta e rendere le
fusioni più chiare.
(segue)