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CR: pdl sicurezza, relatore minoranza Iacop (5)

01.04.2009
12:24
(ACON) Trieste, 01 apr - RC - Sin dal 1988 - è stato il passo indietro del relatore di minoranza Franco Iacop - il Friuli Venezia Giulia ha legiferato in materia di polizia locale approvando la legge regionale 62/88, che ha dato attuazione ai principi guida contenuti nella legge nazionale 65/86 "Legge-quadro sull'ordinamento della polizia locale". Successivamente la Regione è più volte intervenuta sulla materia, ma l'attuale quadro normativo oggi è inadeguato. I gruppi consiliari di opposizione avevano presentato un progetto di legge che riprendeva il disegno elaborato dalla Giunta Illy.

Il disegno di legge n. 45 si presenta invece incoerente, a detta del consigliere del PD, non affrontando in via prioritaria il necessario riordino della normativa regionale in materia di polizia locale, inclusi l'associazionismo e la gestione del servizio su un ambito extra-comunale che vanno ulteriormente incentivati. L'enfasi posta alla sicurezza nell'articolo 1 appare del tutto eccessiva - ha detto Iacop. Ponendo questa come punto centrale piuttosto che il riordino della polizia locale, il disegno di legge sembra un annuncio elettorale ed è pervaso da una forte spinta centralistica: infatti sono lasciate in capo alla Regione competenze gestionali e di indirizzo, esautorando gli enti locali che sono i titolari delle competenze in tema di polizia locale. E vi sono ripetute invasioni nelle materie legate alla contrattazione.

Particolarmente negativa - così ancora Iacop - appare l'introduzione di una forma di privatizzazione della sicurezza con la previsione dei volontari (articolo 5; si tratta di compiti che necessitano di particolare addestramento e dotazione di mezzi), oltre alla possibilità di appaltare l'attività di sicurezza alla vigilanza privata (articolo 6). In questo senso, si sono espressi con riserva anche autorevoli esponenti del centro-destra regionale e nazionale, e le stesse organizzazioni di militari in congedo più volte chiamate in causa . Con l'articolo 11 (coordinamento regionale della polizia locale) si esplicita il tratto centralista di tutto il provvedimento, esautorando di fatto gli enti locali e privandoli di ogni autonomia. A ciò si aggiunge una pericolosa confusione di competenze sul territorio: nell'esercizio delle funzioni di polizia locale (articolo 8) non sono definiti gli ambiti di intervento di Comuni e Province e nell'articolo 12 i compiti del coordinamento per le emergenze si confondono con le competenze della Protezione civile e del Corpo forestale.

Per quanto riguarda gli armamenti (articolo 18), si compromette l'autonomia degli enti locali di scegliere il tipo di dotazione da assegnare agli agenti di polizia locale.

In conclusione - ha affermato Iacop - per il gruppo del PD si tratta di una norma la cui filosofia di fondo appare sbagliata e fuorviante, nega il fondamentale principio di autonomia degli enti locali, contribuisce a diffondere un clima di paura e diffidenza, distogliendo risorse che meglio andrebbero destinate in questa difficile fase economica e sociale.

(segue)